Finalmente dopo 3 mesi, uno sciopero e la pausa per la
Nazionale è tornata la Serie A, spettacolare come sempre.
La partita d’esordio
è stata quella fra Milan e Lazio, giocata venerdì sera a San Siro, anticipata
causa impegno in Champions League dei rossoneri martedì contro il Barçellona. E
subito spettacolo. In 20’ biancocelesti avanti di due reti (Klose e Cissè) e
bruttissimo Milan, capace poi di pareggiare in 5’ grazie a Ibra e Cassano. Nella
ripresa gli ospiti sono calati vistosamente sul piano dell’intensità agonistica
e per poco il Diavolo non ha completato la rimonta, sbattendo sul palo nell’azione
del tiro di Cassano.
Sabato sera è stata invece la volta del Napoli, impegnata
sul nuovo campo sintetico del Manuzzi di Cesena. In vantaggio con Lavezzi, i
partenopei si sono fatti raggiungere da Guana prima dell’intervallo e solo
nella ripresa i gol di Campagnaro e Hamsik hanno dato i 3 punti (meritati) agli
azzurri.
Capitolo Juve. All’esordio ufficiale nel nuovo stadio
domenica alle 12.30 i bianconeri, ispirati da un grandissimo Pirlo, hanno
sconfitto 4-1 un bruttissimo Parma. Vantaggio al 17’ grazie ad un bel inserimento
di Licthsteiner, poi fino al 45’ molto possesso palla e un gol dubbio annullato
a Matri. Nella ripresa assoluto show, Pepe firma il 2-0 (dopo un palo di
Matri), Vidal appena entrato il 3-0 e Marchisio un’autentica perla in acrobazia
(su lancio di Pirlo) per il poker. Unico neo della giornata il rigore concesso
al 91’ da De Ceglie a Giovinco. Gol e rosso diretto per il terzino di Conte.
Domenica pomeriggio, in programma c’erano solo 6 partite.
Roma-Cagliari la più importante sulla carta, soprattutto per testare la
condizione degli 11 di Luis Enrique dopo la figuraccia europea. Ebbene, la risposta
non è arrivata e un’altra sconfitta si aggiunge al palmares romano dell’ex
tecnico del Barça B. Giallorossi in partita per un tempo, con Josè Angel che ha
spinto molto sulla sinistra, ma né Osvaldo, né Totti né altri hanno
concretizzato. E a inizio ripresa il vantaggio cagliaritano con il solito
Conti, fortunato a trovarsi sui piedi un pallone vagante e abile ad insaccare. In
pieno recupero il gol in contropiede del promettente El Kabir, non basta l’1-2
di De Rossi a tempo più che scaduto. Partita che è cambiata dopo il rosso a
Josè Angel per un bruttissimo e inspiegabile fallo.
Vittorie all’inglese per Fiorentina e Udinese, che con il
medesimo risultato (2-0) sconfiggono Bologna e Lecce. In rete per i Viola
Gilardino e Cerci, mentre per i friulani Basta e Di Natale in appena 16’.
Pareggi spettacolari a Genova e Verona, dove le due padrone di
casa sbattono su due neopromosse per 2-2. A Marassi il grifone passa subito
grazie a Veloso, ma dopo 2’ Moralez riporta l’Atalanta in parità. Lo stesso
trequartista della Dea al 40’ timbra il sorpasso ospite, e Mesto fa 2-2 a
inizio ripresa. Il Chievo invece, dopo essere andato sul 2-0 in casa contro il
Novara (Pellissier e Thereau), paga l’ingenuità di Sardo (espulso) e si fa
rimontare da Marianini e Paci. Scialbo 0-0 fra Catania e Siena al Massimino.
La serata domenicale si chiude alla grande a Palermo, dove
erano si scena i rosanero contro la nuova Inter di Gasperini (senza Snejider e
Pazzini oltre all’infortunato Maicon). Brutto primo tempo che si conclude sull’1-0
per gli ospiti grazie al gol di rapina di un (sembra) rinato Milito. Nella
ripresa è puro spettacolo. Al 48’ pareggia Miccoli, ma soli 3’ dopo è ancora el
Principe dal dischetto a siglare l’1-2. Ma l’illusione dura ancora 3’, tempo
sufficiente a Miccoli per mandare Hernandez in rete: 2-2. Le squadre sono
lunghissime e c’è la sensazione che una delle due possa trovare il vantaggio in
qualsiasi momento. E proprio quando sembra che sia l’Inter, guidata da
Snejider, la candidata ai 3 punti, ecco che Miccoli si inventa una punizione
perfetta che vale il 3-2 rosanero. Sembra finita, ma c’è ancora tempo per il
missile dalla distanza di Pinilla per il 4-2 e il primo gol ufficiale di Forlan
che al 91’ fa 4-3 e ridà speranza all’Inter. Ma non c’è più tempo, i tre punti
vanno ad un grande Palermo guidato egregiamente da Mangia fuori campo e da
Miccoli nel terreno di gioco.
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