mercoledì 7 settembre 2011

Froome vince, Cobo resiste. Spettacolo dei protagonisti della Vuelta

Vi scrivo ancora emozionato dopo un finale di tappa davvero entusiasmante a Peña Cabarga, salita di 6km con pendenza media che sfiora il 10% e una pendenza massima del 19%. Gli ultimi due, i più duri, diventano anfiteatro naturale per uno spettacolo favoloso, in mezzo anche ad una bella cornice di pubblico. Alla fine vince Froome, ma Cobo, arrivando solo un secondo dopo attua una buona difesa. 
Chris Froome in azione sull'Angliru





Il resto della tappa risulta, a posteriori, davvero ininfluente. A trovare la fuga giusta sono: Van Avermaet, Kaisen, Bonnafond, Frohlinger, Petrov e Chavanel. E' sfortunato il campione francese, che a causa di una caduta deve dire addio alla possibilità di arrivare al traguardo. Possibilità comunque remota, perchè la fuga, partita comunque piuttosto tardi, trova ben poco spazio e raggiunge un vantaggio massimo inferiore ai due minuti. In testa al gruppo si piazza la Katusha, ma altri corridori cercano la sortita, riaccodandosi ai primi: parliamo di Marzio Bruseghin, Mathias Frank e David Moncoutiè, tutti e tre abituali, oramai, di questo tipo di azioni a media gittata. A 50 km dal traguardo il Puerto de Lunada segna l'inizio della discesa che ci porterà alla discesa finale. 


E proprio mentre i corridori puntano verso il basso il tentativo di fuga si esaurisce, rimpiazzato poco dopo da un altro. 3 questa volta gli interpreti: Pablo Lastras, che ha già vinto una tappa e si è fatto vedere molto, Andrey Kasheckin, finalmente nelle prime posizioni dopo 2 settimane completamente anonime, e Luca Paolini. L'italiano della Katusha dopo poco si rialza, richiamato per lavorare a vantaggio di Joaquin Rodriguez, che non sembra subire la caduta di ieri, che lo aveva obbligato ad arrivare con un ritardo superiore ai 10'. Sfortuna vuole che la Geox si metta in testa al gruppo per tenere alto il ritmo, e che anche questo nuovo tentativo venga stoppato. Gruppo di nuovo compatto quando mancano 15km , 11 alla salita finale. 


Pronti via e iniziano gli scatti, con Kruijswijk e Txurruca, ripresi poco dopo dal forcing di Denis Menchov. E' allora il turno di Daniel Martin, con la sua ormai famosa andatura, per cercare di far saltare il banco. Poco dopo di lui parte anche Chris Soerensen, che però non pare avere gli stessi numeri. Ancora 4,5km al traguardo e dal gruppo scatta ancora Bruseghin, che in breve raggiunge Soerensen lasciandolo sul posto. Poche centinaia di metri e viene raggiunto anche Martin. I due continuano, ma l'italiano si accolla la maggior parte del lavoro. Mentre dal gruppo scatta Van den Broeck, Soerensen si aggiunge ai primi due, e il belga arriva poco dopo. Menchov però continua di ottima lena, e chiude il gap a 2km dal traguardo; quasi nello stesso istante molla Purito Rodriguez, che aveva fatto lavorare la squadra tutto il giorno. Poco male, perchè davanti iniziano i fuochi d'artificio. Dopo un altro scatto di Van den Broeck è il turno della Maglia Rossa, Cobo. L'unico che riesce a seguirlo è Froome, che sembra stare davvero bene. E infatti, proprio in uno dei tratti più duri, a 1,5k dal traguardo, prova a fare la differenza per prendersi la vuelta. Azione di potenza, e prolungata, che vede Cobo rispondere sui pedali in un primo momento. 


Froome insiste, anch'egli sui pedali, finchè l'avversario non è costretto a sedersi: sembra l'azione buona perchè l'anglo-keniota possa andare a prendersi la Maglia Rossa. Guadagna 5 metri poi 10, e niente sembra fermarlo. La strada però spiana e paga un po' il fuorigiri: non è un crollo, ma l'azione è quel poco meno efficacie da permettere a Cobo di riavvicinarsi e, con un ghigno di sofferenza in viso, di riportarsi sotto, quando al traguardo mancano 400m. Solo il tempo che Froome si accorga dell'avversario che lui scatta, per andare a vincere la tappa. Cintinuano a scattare, e l'azione buona sembra ancora di Cobo, che entra in testa alla curva a sinistra ai 50m. Soffre, Cobo, e Froome ne approfitta. Vede un buco all'interno e con un'entrata degna del miglior Valentino Rossi si prende la prima posizione, e ha ancora la forza per scattare e mettere tra se e l'avversario un secondo, che aggiunto agli otto secondi guadagnati con gli abbuoni gli valgono 9''. Adesso si trova a 13'', e, nonostante non ci siano grandi difficoltà altimetriche fino a Madrid, ci si può aspettare ancora di tutto da un Froome che ha trovato il momento di grazia della sua carriera. Dal canto suo Cobo ha comunque dimostrato di saper tenere, e lotterà fino all'ultimo per questa Maglia. 


Gli altri arrivano più distanti, con terzo Mollema a ben 21''. Si perde un po' Wiggins, che arriva a più di 40'' e ora in generale paga 1'41'' dalla vetta.

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