lunedì 26 settembre 2011

CAVENDISH RE, Italia male, il Mondiale delude

Esiste, verso la fine di settembre, una corsa, in cui si corre con le squadre nazionali. Quella corsa permette al vincitore di indossare per un anno intero la Maglia col simbolo del primato, l'arcobaleno. Il sogno di ogni ciclista. Ci si chiede allora, cosa sia successo oggi a Copenhagen, dove in pochi han provato ad evitare la vittoria di un avversario, Mark Cavendish. Era infatti il favorito in caso di arrivo in volata, e così è stato. Sul leggero strappo finale ha avuto un avversario solo, Goss, che gli è arrivato non troppo lontano. Gli altri a 2 bici, rappresentati da Greipel e Cancellara, che si improvvisa sprint. Pochi tentativi di fuga, due velleitari che nascono nella prima parte di gara, per unirsi e portare 11 uomini al comando. Tra questi un solo italiano, Paolini, che alla fine risulta il migliore degli azzurri.
Cavendish trionfa sul traguardo di Copenhagen



Dietro lavora incessantemente la Gran Bretagna, che ha avendo tra le sue fila il favorito numero 1 si sobbarca quasi tutto il lavoro. Quando mancano 70km al traguardo si verifica l'unico fatto degno di nota: una caduta nella seconda parte del gruppo. Proprio quest'ultimo si spezza in due tronconi, e nel secondo rimane il Campione del Mondo uscente Thor Hushovd, che su un arrivo del genere avrebbe potuto dire la sua.

La fuga in atto viene ripresa quando mancano una trentina di chilometri al traguardo, e davanti è sempre la Gran Bretagna a comandare. Dopo un attacco di Tjallingi e Visconti parte deciso in contropiede Voeckler, che si mangia Roux, ultimo superstite della fuga, e porta dietro Soerensen e Lodewyck. Poco dopo si aggiunge a loro Johnny Hoogerland, balzato all'onore delle cronache per una terribile caduta al Tour de France, che ha comunque concluso.

Dietro a fare l'andatura è soprattutto Wiggins, che quasi da solo chiude sui battistrada. Mancano 6km al termine e tutto è pronto per la volata. Nella volata c'è poca storia. Parte davanti Sagan, con affianco Cancellara. Sul lato sinistro ci sono Goss e Cavendish, che esce ai -200 metri verso le transenne, e l'australiano si accoda. Qualche metro indietro si vede Elia Viviani che cerca disperatamente Bennati alla sue spalle, senza però trovarlo, dato che l'arentino si era praticamente disperso. Dall'altra parte Modolo fa volata a sè: parte lunghissimo e fa praticamente da apripista a Greipel che risale in modo impressionante. Quando mancano 100m Cavendish è in testa, con Goss alle spalle e Cancellara che sembra favorito per il bronzo, dato che Boasson Hagen e Sagan si piantano. Ma proprio negli ultimi metri più pianeggianti Greipel ritorna prepotentemente e lo batte al photofinish. Bennati invece rimane sempre tra la seconda e la terza linea, finendo mestamente in 14a posizione. Peggio di lui Gilbert, mai nel vivo, 17esimo, e Modolo che tocca un avversario e smette di pedalare 40esimo

Un bilancio amaro per l'Italia, che ha corso da comparsa senza mai farsi vedere. Fatto sta che sarebbe stato comunque difficile, con un percorso piatto e morfologicamente inadatto ad attacchi di qualsiasi tipo. Il prossimo anno si preannunci un percorso più duro, anche se  non durissimo, che potrebbe garantirci quanto meno uno spettacolo degno del Ciclismo.

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