mercoledì 31 agosto 2011

Uno sguardo alla cadetteria: 2a giornata

Si è appena conclusa la seconda giornata del campionato di serie B, vediamo nel dettaglio cos’è successo nelle gare del turno infrasettimanale giocate martedì 30 e mercoledì 31 agosto.

Nuove funzionalità del blog

Carissimi lettori,
scrivo questo "post", come si chiama nel linguaggio dei blog, per rendere più facile la consultazione del blog. Ultimamente abbiamo aggiunto alcune novità, che speriamo vi piaceranno. Prima cosa, abbiamo creato un indirizzo email, mediante il quale potrete contattarci, per qualsiasi motivo, in privato. Naturalmente ci impegneremo a rispondervi nel minor tempo possibile, sperando di non impiegare più di 24/48h. Purtroppo, infatti, il blog non è la nostra occupazione primaria nella vita di tutti i giorni, ed è possibile che per qualche tutti e tre noi autori siamo tenuti lontani dal computer, oggetto indispensabile per gestire le email e i gli articoli più complessi. L'indirizzo è sportivamente-parlando@mail.com. Inoltre è stata creata anche una pagina twitter, sulla quale pubblicheremo in tempo quasi reale ogni post che comparirà qui sul blog, e se riusciamo anche "ritwitteremo" e tweet migliori di atleti di livello internazionale.
Non so se lo avete fatto, ma vi invito a guardare la barra di sinistra. Abbiamo aggiunto proprio in questi giorni delle nuove funzionalità. In alto troverete i sondaggi, uno o due, sui maggiori eventi sportivi in programma. Mi impegnerò personalmente, quando scadranno i 7 giorni di tempo per votare, a pubblicare i risultati, in modo che siano di facile consultazione. Al momento è esposto un sondaggio sul vincitore Vuelta di Spagna, terzo Grande Giro della stagione ciclistica. A breve dovrebbe esserne esposto uno anche sugli UsOpen, ultimo Grande Slam della stagione.
Poco più sotto troverete scritto "iscriviti alla newsletter": un nuovo servizio offerto dai gestori della piattaforma blogspot.com, che vi terrà aggiornati su ciò che pubblicheremo via mail. Vi basterà inserire la vostra mail nell'apposito spazio, e completare la registrazione. Vi arriverà una mail, purtroppo in inglese, e dovrete seguire le istruzioni. Se avete difficoltà non esitate a contattarci, per avere spiegazioni più dettagliate.
Ancora poco più sotto troverete i contatti di cui vi ho scritto prima per l'email e twitter.
Al momento siamo in cerca di un buon grafico, perchè da tempo siamo insoddisfatti della presentazione estetica del blog, ma non siamo in grado di migliorarla. Se quindi qualche volontario volesse dedicarci una mezz'oretta per il design, è ben accetto.
Sperando che continuiate tutti a seguirci, e che diventiate sempre più numerosi, vi saluto cordialmente.

martedì 30 agosto 2011

Intervista a Elia Viviani, Governatore del Colorado!


1)      Per iniziare: il ricordo più bello della tua carriera?
Risale all'estate 2005, categoria allievo quando dopo una gara di preselezione ho partecipato alla manifestazione EYOF, olimpiadi giovanili,eravamo tre italiani, dove si correva una cronometro (3 Ulissi Diego), una corsa a punti e una gara in linea su strada, entrambe vinte da me. Mi sono rimaste nel cuore perché se vogliamo, nel loro piccol, mi hanno segnato la carriera: il ct dell'Italia per quella trasferta era Paolo Slongo, che tuttora alla liquigas Cannondale e' la persona più importante e un punto di riferimento per la mia carriera; mi hanno lasciato un'emozione interna pazzesca, perché erano proprio come un Olimpiade vera e propria, vestiario del coni, tutti gli sport nello stesso villaggio olimpico, cerimonia di apertura e cerimonia di chiusura...insomma forse e' anche questo il motivo per cui tengo molto alle olimpiadi in generale e a Londra 2012 in particolare. Ho capito il valore di questa manifestazione, e poi in quell'occasione ho instaurato un rapporto di amicizia con Diego Ulissi, tutt'oggi mio gran amico in gruppo! 
2)      Una carriera divisa tra strada e pista, come la vivi?
Mah la mia carriera e' la carriera del ciclista quindi più che una divisione tra strada e pista io la definirei un'alternanza. Comunque direi che la vivo proprio bene, pratico tutto l'anno allenamenti per l'attività su strada con un uscita a settimana sempre in pista e nelle settimane di avvicinamento all'appuntamento importante su pista, faccio lavori specifici in pista, senza tralasciare la strada. Durante la stagione in strada vado cmq in pista per fare ritmo e mi viene molto utile poi nelle volate. L'inverno invece e' molto più pista, facendo pero' anche le uscite lunghe su strada per il fondo! I mesi che le due attivita' si sovrappongono sono gennaio febbraio e marzo ma li gestisco molto bene, non sacrificando niente nè di una nè dell'altra!
3)      Dopo 2 stagioni e mezzo da dilettante sei passato pro con la Liquigas, e hai ottenuto subito sette vittorie: un bell’inizio! Com’è stato il passaggio?
 Il passaggio e' stato strano, nel senso che ho fatto fino a fine marzo il dilettante per lanciare una squadra la Marchiol del tutto nuova e dopo 3 vittorie da dilettante e dopo il mondiale in pista sono passato con la Liquigas, ambiente che già conoscevo perché sono cresciuto sempre sotto il loro occhio e sotto la loro collaborazione. Debutto fissato per il giro di Turchia, con una squadra giovane e con me unico velocista quindi prima trasferte e prime possibilità da sfruttare, dopo qualche piazzamento ecco che subentra anche il destino e con un po’ di fortuna era nel posto giusto al momento giusto: deraglia il treno di Greipel HTC e a me tocca la volata, un po’ discussa con Visconti ma poi subito tutto a posto. Non potevo debuttare in miglior modo. La trasferte successive ho sofferto molto il passaggio, in California sono tornato a casa dopo 6 tappe con le ginocchia KO e molti dubbi per la testa, ma la seconda parte di stagione e' stata fondamentale: dopo un ritiro in altura, sono migliorato in salita e soffrivo molto meno, e quando mi davano il via libera sfruttavo qualsiasi occasione e sono arrivate le altre due vittorie fantastiche al Pantani e in Belgio. Se non dovevo tirare le volate a Chicchi (fondamentale nell'insegnarmi il mestiere) o a Guarnieri, partivo con la mentalità da leader e solo per vincere! Quest'anno ancora di più senza Chicchi e Bennati non potevo deludere e mi sono caricato di responsabilità che per fortuna non soffro e via, ho riconfermato quanto fatto vedere nel 2010.
4)      Quest’anno altri 4 sigilli(intervista del 19 Agosto, ndr). Come valuti questa prima parte abbondante di stagione?
Quest'anno mi sono preparato bene per essere competitivo subito e così e' stato, sia per dare serenita' alla squadra che per iniziare bene per me stesso. Dopo il debutto in Australia sono arrivate le vittorie di Donoratico e India, poi mi sono concentrato sui mondiali pista ed e' arrivato quell'argento mondiale che un po’ ancora ora mi scoccia ma sono consapevole che e' un gran risultato! Subito dopo i mondiali sono andato a fare esperienza in Belgio alla  3giorni di De Panne e in extremis il giro delle Fiandre, e direi che fino a quel punto tutto e' andato secondo i piani. Dopo lo stacco di aprile pero' una caduta in Turchia mi ha messo fuori dai giochi per tutto maggio e giugno, li sono stati mesi difficili, ma ho pensato a preparare il ritorno e dopo le fatiche del rientro in Lussemburgo e' arrivata la vittoria in Slovenia, poi un po’ di pista e la vittoria alla sei giorni delle rose con Guarnieri hanno preceduto la quarta vittoria a Stresa al gp Nobili. Come vedi tutto un programmare, un alternare strada e pista, la stagione fino ad ora e' stata grandiosa, ora prima di affrontare un inverno pre- olimpico in pista, vorrei mettere la ciliegina sulla torta alla stagione strada e partecipare al mondiale strada a Copenaghen....vedremo!
5) Un Giro del Colorado fantastico, con due vittorie e un secondo posto dietro all'apripista Oss. Fantastico! Cosa puoi dire? E come ti è venuto in mente di lasciare la vittoria all'amico Daniel e esultare come lui?

Si il tour dello Utah e' servito ad ambientarsi anche se mi brucia il secondo posto nella seconda tappa, il tour de Colorado sapevo di dover soffrire nei primi giorni ma l'ho fatto sapendo che poi avrei avuto le mie occasioni. C'e da dire che sono stato supportato da un big team, avere Basso che si sacrifica per te non e' da tutti! Con Oss c'e feeling,  ci si intende con uno sguardo e come avete visto e' stato fondamentale nel pilotarmi in tutti i finali, come tutto il resto della squadra! Daniel e' uscito bene dal tour de france e sta andando veramente forte, e quando si va forte io sono del parere che e' giusto raccogliere i risultati: nell'ultima tappa appena abbiamo visto il finale ci siamo guardati e tutti e due abbiamo sorriso! Gli ho detto entra in testa all'ultima curva che ti lascio dieci metri e quel che succede succede! E così e' stato! Ha fatto veramente una gran volata, io ho solo dovuto controllare,  dato che la mia maglia a punti era già al sicuro e avevo vinto due tappe! Per l'esultanza anche quella e' stata in suo onore, per rendere quel successo ancora più suo e quel giorno ancora più rock! E poi la foto e' venuta bene: gli americani vanno matti per queste cose!
6)      E a fine settembre il Mondiale… ci pensi?
             Certo che ci penso! Iil mondiale è nei miei pensieri già da un bel po', e sto facendo il possibile per arrivare nella migliore            condizione e essere utile alla causa azzurra! Per me portare la maglia azzurra in giro per il mondo e' sempre un onore e mi da motivazioni, non voglio immaginare cosa voglia dire vestirla a un campionato del mondo su strada nella assuma categoria! Io cercherò di fare il possibile prima per meritarmi una delle nove maglie da titolare e poi ci penseremo!

7)      Facendo un passo indietro:  oro agli Europei U23 nell’Omnium e nella corsa a punta, ci pensavi alla vigilia delle corse?
Certo! Ero consapevole del fatto di essere appena sceso da un ritiro in altura e di aver vinto il g.p. Nobili Stresa solo 7 giorni prima, quindi la condizione era buona, e poi già da primo e da secondo anno under avevo vinto europei in pista, quindi non nego di essere andato là per vincere ogni corsa a cui partecipavo. L'inseguimento individuale l'ho fatto perché e' uno sforzo che devo imparare una specialità su cui devo lavorare in chiave olimpica, la corsa a punti sono salito con le migliori ambizioni ed e' andato tutto bene, il quartetto e' una specialità che ho dentro, e se no fosse per la caduta di uno degli atleti a meno di un km dalla fine sarebbe arrivata la medaglia, ma va bene capita. L'omnium e' stata una scelta dell'ultimo minuto quella di correrlo, ma si e' rivelata importante e ha dato i risultati desiderati ( vittoria sofferta rispetto alla corsa a punti). L'americana e' andata come e' andata, ci siamo fatti sorprendere da una coppia Svizzera che ha preso il giro e da li in poi e' stata una gara solo per il secondo posto, peccato!


8)      Ho letto qualche giorno fa( il 5 Agosto)  su Twitter che hai già segnato col bollino rosso una data: 5 Agosto 2012, le Olimpiadi. Ci stai già pensando?
Alle olimpiadi e' dall'inverno scorso che ci penso, o meglio e' da sempre perché già da piccolo le sognavo, ma da quando e' cominciata la caccia ai punti per la qualificazione olimpica e' diventato l'obbiettivo principale. Ci siamo adattati alle regole e abbiamo lasciato da parte corsa a punti e americana per lavorare a essere competitivo nell'omnium: ora sto metallizzando lo sforzo omnium dopo omnium, e anche ricercando la perfezione nei materiali con la collaborazione degli sponsor tecnici Cannondale per le bici, Rudy Project per i caschi, Fsa per i manubri, Mavic per le ruote, diciamo che non sto lasciando niente al caso. L'Olimpiade e' la massima espressione dello sport, molto importante per me!
9)      Nel frattempo però c’è ancora un anno da vivere al top. Hai già dei programmi per la strada nel 2012? E rimarrai alla Liquigas?
 Il mio futuro si sara' alla Liquigas Cannondale, loro mi hanno cresciuto, mi conoscono, mi fanno crescere e soprattutto mi appoggiano nel mio progetto strada pista. E’ un ambiente sereno e con un gruppo di ragazzi giovani forti e uniti...non posso chiedere di più! Per il 2012 non sappiamo ancora bene i programmi, sicuramente farò lo scalino di partecipare a molte più gare importanti, e un'altra cosa sicura sara' che i mesi di giugno e luglio saranno più orientati a lavorare per l'olimpiade, sempre mantenendo il fondo su strada. Per il resto credo che il programma gare a grandi linee lo decideremo appena finita la stagione in corso!
10)   Se hai visto Ivan Basso dopo il Tour, come lo hai trovato? A sentirlo sembra determinato a tornare in Francia per vincere il prossimo anno..
 Non ho corso molto con Ivan in questo anno e mezzo da professionista ma per quel poco che lo conosco sono sicuro che sta già pensando al Tour del prossimo anno: quando si mette in testa una cosa... Si salvi chi può! Al tour quest'anno qualcosa non ha girato per il verso giusto ma già a cominciare da qui in Colorado io credo che lui cerchi il riscatto per terminare al meglio una stagione impostata tutta sul Tour non andato come voleva lui!
11)   Un ultima parola su Sagan da suo compagno: com’è?
 Beh su Peter SAGAN c'è da dire subito che lui e' un fenomeno della natura, lui e' nato campione! E' uno di quei talenti che ne nascono uno ogni 10anni!Gli viene tutto facile, nonostante la giovane eta' ha la brillantezza e l'esplosività, e soprattutto una resistenza da fare invidia anche ai big del gruppo! Poi venendo dalla mountain bike lui con la bici ci gioca! Io lo conosco da quando ha messo piede in Italia da dilettante, è un amico che non si fa problemi a sacrificarsi (vedi Donoratico) nonostante sia consapevole di poter fare lui il risultato. E’ un ragazzo semplice e umile anche dopo i grandi successi di queste due stagioni!

Salamanca, tempo di verdetti per la Vuelta


Si sapeva sin dall’inizio che la decima tappa della Vuelta 2011 avrebbe dato riscontri importanti. E così è stato. Come al solito, quando si tratta di questo tipo di gare in un Grande Giro, si sono viste due gare: quella per la vittoria di tappa, e quella tra i big della classifica, per cercare di guadagnare o limitare i danni in base alle proprie caratteristiche.

Partiamo dalla prima, la lotta per la classifica di tappa, dove si inseriscono anche alcuni tra i big, forse anche a causa di un cambiamento del vento: Froome, Wiggins e Fuglsang. La vittoria va a Tony Martin, al momento forse il miglior interprete delle cronometro, e l’unico in grado, nei 47km, di mantenere una media superiore ai 50km/h. Tralasciando un attimo i big, troviamo al quarto posto un moscio Fabian Cancellara, che per la seconda consecutiva perde la crono di un Grande Giro contro Martin. Al momento il trono Mondiale delle Crono sembra scricchiolare, e non è detto che la locomotiva di Berna possa addirittura uscire sconfitto dalla Cronometro mondiale di fine Settembre a Copenhagen. Tante possibili cause, la più immediata è la puntura di un ape che ha causato in Fabian una reazione allergica poco prima della vuelta; lo svizzero potrebbe non essersi completamente ripreso ancora. Oppure uno stato di forma non perfetto: Cancellara, infatti, è alla ricerca di una vittoria Mondiale, nella corsa in linea. Per fare questo deve presentarsi con una forma stratosferica alla corsa iridata; quale miglior avvicinamento che una Vuelta per arrivare al 100% al Mondiale? L’ultima spiegazione potrebbe ricalcare un po’ lo stesso obiettivo; Cancellara ha già vinto 4 Mondiali a Cronometro, oltre che infinite altre corse contro il tempo in qualsiasi corsa. E’ possibile che, a 30 anni, abbia deciso di cambiare la preparazione per essere più competitivo nelle corse di un giorno, in special modo per il Mondiale e, perché no, le Ardenne. Questo vorrebbe dire cambiare qualcosa nelle caratteristiche: perdere qualcosa a cronometro per guadagnare in altri settori. Per esempio è arrivato quinto nella volata dei Campi Elisi, roba da sprinter puri; alla San Remo non ha sfigurato in volata contro Goss, che avrebbe caratteristiche molto più improntate alla velocità pura. Torniamo però alla corsa, perché a soli 6’’ da Cancellara si piazza Taylor Phinney, il giovane talento americano tanto a cuore a Lance Armstrong. 

Passando alla generale:  a uscire subito dalla lotta sono Mollema e Rodriguez, che già al chilometro 13 pagano rispettivamente 53’’ e 1’33’’ di ritardo da Wiggins, che al primo intermedio aveva il miglior tempo.  Alla fine pagheranno da Martin 3’09’’ e 5’24’’. Bradley Wiggins paga al traguardo 1’22’’ di ritardo. A solo 1’02’’ da lui arriva un ottimo Vincenzo Nibali. Meglio di lui, tra i big, fanno Froome( dal quale perde 1’25’’), Wiggins( 1’02’’, come detto), Fuglsang(47’’), Machado( 30’’), Brajkovic( 28’’), Monfort(18’’), Kessiakov(6’’), Menchov(6’’). Detti così sembrano tanti, in verità la maggior parte di questi era già dietro a Vincenzo, e i distacchi sono risicati: Nibali perde una sola posizione in classifica. Ora è quarto, a soli 31’’ dalla nuova Roja, Chris Froome. L’anglo-keniota sta sorprendendo in questo inizio di Vuelta, e, venuto in Spagna per fare il gregario a Wiggins, potrebbe fare corsa per sé, e diventare la vera sorpresa della corsa. A 12’’ da lui Fuglsang, solitamente impegnato a lavorare per i fratelli Schleck, che avendo campo libero si sta comportando davvero bene. Anche nella crono di ieri si è difeso egregiamente, chiudendola al sesto posto, e ora può davvero crederci, se non per la vittoria per un podio, che sarebbe per lui il primo in un Grande Giro. A 20’’ Wiggins e a 31 Nibali, come detto.  Dietro di loro, al quinto posto, Kessiakov a 34’’ e Monfort, a 59’’.  Mollema, ieri mattina leader, è a 1’07’’; dopo di lui però c’è il vuoto, e per trovare il prossimo nella generale bisogna scendere fino a 1’47’’, dove si trova Cobo. Brajkovic e Zubeldia lo seguono, ma sono già a più di due minuti.. Gli altri ancora più indietro, e sembrano tagliati fuori dai giochi per la vittoria.

Da italiani, per Nibali si mette bene, quantomeno per un podio( che sarebbe per lui il quarto in due anni), se non per una doppietta…

Uno sguardo alla cadetteria: 1a giornata

Rubrica settimanale dedicata alla serie B.

È cominciato ufficialmente il primo campionato professionistico italiano di calcio, non la serie A, ma il torneo cadetto che vede Sampdoria e Torino grandi favorite, con Brescia, Reggina, Livorno, Bari e Empoli possibili outsider nel tentativo di tornare ai fasti del grande passato. Importanti ritorni nella categoria per Juve Stabia, Nocerina, Gubbio e Verona, chiamate però all’ardua impresa di salvarsi. La prima partita della stagione, giocata giovedì al Ferraris di Genova, ha visto il pirotecnico pareggio per 2-2 fra i blucerchiati e il Padova. Siamo ancora all’inizio, ma questo è un chiaro segnale che per la Sampdoria la B sarà tutt’altro che una passeggiata (Torino docet). Venerdì la seconda partita, con il Verona che è stato battuto per 2-1 in casa dal Pescara di Zeman, che potrebbe rivelarsi (soprattutto per la mano del tecnico boemo) una pretendente per le zone di alta classifica. Sabato 27 agosto tutte le altre partite, nelle quali sono prevalse le vittorie casalinghe. 3 punti infatti per Brescia (rondinelle in scioltezza, battuto il Vicenza per 2-0), Sassuolo (3-1 alla Nocerina), Grosseto (2-0 al Gubbio), Cittadella (2-1 sull’Albinoleffe con tanto di rigore parato salva-risultato), Empoli (2-1 di misura sulle “api” gialloblù della Juve Stabia) e per la Reggina, che è stata la grande protagonista di questa prima giornata con il 4-1 ai danni del Modena. Partenza vittoriosa anche per il Torino, che in rimonta si è imposto ad Ascoli per 2-1, e per il Livorno, che con il medesimo risultato ha espugnato Crotone. Unico pareggio del sabato cadetto lo 0-0 fra Bari e Varese.

Già martedì sera la B tornerà di scena per il primo turno infrasettimanale, in programma 9 incontri (tra i quali spicca il big-match Livorno-Sampdoria). Mercoledì gli ultimi due match, Torino-Cittadella e Juve Stabia-Verona.

Di seguito top & flop del primo turno:

TOP: Reggina. Siamo solo all’inizio, ma se il buongiorno si vede dal mattino questo potrebbe veramente essere un buon anno per i calabresi, che dopo 2 stagioni di purgatorio puntano alla promozione diretta nella massima serie.

Zeman. Stesso discorso, l’inizio è promettente ma la strada è ancora lunghissima. La squadra non è delle più attrezzate, ma il tecnico potrebbe aggiungere quello che manca per il salto di qualità. Unico dubbio? Manco a dirlo, la difesa.

FLOP: Complicato scegliere dopo solo 90’ minuti. Sarebbe troppo facile nominare le 4 neopromosse, tutte e quattro sconfitte all’esordio. E allora proponiamo una scelta forte, provocatoria. Bari e Sampdoria. Le due grandi decadute erano di scena di fronte al proprio pubblico contro le due più grandi sorprese (Novara ovviamente escluso) della scorsa stagione, Varese e Padova, ma per entrambe è arrivato solo un pareggio e tanta delusione per aver fallito una prima dimostrazione di forza.

domenica 28 agosto 2011

BOLT MA COSA HAI COMBINATO? ITALIA UN DISASTRO, GRANDE PISTORIUS

Incredibile epilogo della finale dei 100m ai Mondiali di atletica a Daegu in Corea. Usain Bolt commette falsa partenza e viene squalificato. Un'ingenuità da principiante e che non ti aspetti assolutamente dal grande campione giamaicano. Una falsa partenza nettissima e che provoca grandissima delusione a tutti gli spettatori giunti allo stadio per vedere lo sprinter caraibico, che si è accorto subito del disastro che aveva combinato mettendosi la maglietta sul volto e gettandola poi via dalla rabbia. Un'occasione persa per ripetere la clamorosa doppietta 100-200 dopo quella di Berlino.
Bolt squalificato nella finale dei 100.
la delusione di Bolt per la squalifica

La squalifica di Bolt apre le porte di un clamoroso oro mondiale e chiunque degli altri sette sprinter può aggiudicarsela. La spunta forse il più accreditato dopo Bolt, Yohan Blake, connazionale di Usain, che vince con 9.92 una finale piuttosto lenta e priva di grandi tempi. Il solo Blake scende sotto i 10 secondi con Dix secondo a 10.08 e l'eterno Kim Collins terzo ad un solo centesimo dall'argento. Solo quarto e permettetemi grande delusione il tanto atteso Lemaitre, che mai come quest'anno getta al vento la grande occasione di prendersi una medaglia mondiale.
Blake vince in rimonta superando solo negli ultimi 30 metri Dix e Collins, partito fortissimo e crollato nel finale. Ma per il rappresentante della piccola isola caraibica di Saint Kitts è comunque una grandissima gioia, perchè a 35 anni centrare un bronzo mondiale era una vera e propria utopia.
Si staranno mangiando le mani i due grandi assenti di questa finale: l'americano Gay e il giamaicano Powell, e proprio quest'ultimo avrebbe avuto la grande occasione per vincere quell'oro che manca nella carriera di un grande sprinter come Asafa

Capitolo Italia: la giornata per l'atletica italiana è nera, quasi nerissima se non fosse per le buone prestazioni di Marta Milani, che viene eliminata in semifinale nei 400m ma con il personale in una gara proibitiva per lei, e di Meucci nei 10000m che chiude all'undicesimo posto in una gara che vede il solito dominio africano se non fosse per il britannico Farah, che però è chiaramente naturalizzato.
Delusione dalla 20km di marcia con Schwarzer solo nono e con addirittura Giorgio Rubino squalificato. Non va meglio agli altri italiani impegnati in gara: subito eliminati Abate, Giordano Bruno e addirittura Chiara Rosa, solo quattordicesima nel peso.

Ma la giornata diventerà storica non solo per la squalifica di Bolt ma anche per l'impresa che Oscar Pistorius ha saputo compiere. Il quattrocentista sudafricano, amputato alle gambe fin da piccole e che corre con delle protesi in fibra di carbonio, centra un meraviglioso terzo posto in batteria e vola in semifinale. Oscar che sentiva assolutamente la pressione e che sapeva benissimo che tutto il pubblico giunto la mattina allo stadio era solo li per vedere lui non delude, parte con qualche difficoltà ma già dalla prima curva trova il giusto ritmo che lo porta al 45.39 che lo fa volare tra i primi sedici al mondo.
Entrare tra i primi otto è un'impresa, in una gara che ha visto la rinascita di Merrit dopo la squalifica per doping, ma il sudafricano ha detto che ci proverà, perchè sognare non costa nulla ed è già un grande miracolo poterlo vedere correre a questi mondiali.

giovedì 25 agosto 2011

Liquigas, che show! Sagan vince, Nibali guadagna

Classica tappa da fuga, oggi, con un GPM di seconda categoria a 20km dal traguardo che avrebbe dovuto far fuori i velocisti più puri. E lo si capisce anche dalla media della prima ora: 50km/h. Dopo svariati tentativi, dove provano a entrare anche uomini di classifica dato il grande numero di partecipanti alla fuga, come Rodriguez in una fuga di una ventina di atleti. Comunque la fuga parte, e acquista anche un bel vantaggio. 

Dietro peró la Leopard vuole far la corsa per Bennati, che su questo tipo di arrivo potrebbe essere veramente l'uomo da battere assieme a Sagan. Il vantaggio scende, e questi sono ripresi addirittura prima che inizi la salita di giornata. La squadra lussemburghese comunque resta davanti al gruppo imprimento un ottimo ritmo, che screma il plotone. 

Non abbastanza forte peró per impedire attacchi. Ecco dunque che fuoriescono in 4, e tra loro ci sono Moncoutie e Tony Martin. Scollinano con poco piu di una decina di secondi vantaggio, e il vanataggio sembra salire, finché non prende il comando delle operazioni la Liquigas, con Nibali che tira in prima paersona davanti al gruppo con Agnoli, Capecchi e Sagan a ruota. In pochissimo tempo riprendono i fuggitivi, e riescono anche a spezzare il gruppo. A fine discesa davanti ci sono 5 uomini: i 4 uomini di Amadio sopracitati e Pablo Lastras, già vincitore nella terza tappa. Dietro di loro un terzetto, con Martin, Rodriguez e la maglia rossa Chavanel.

Mancano 5km alla conclusione e finalmente anche Lastras, intuendo di poter cogliere la seconda vittoria inizia a collaborare. Intanto dietro si riforma un gruppetto di circa 20 unità, dove, tra gli altri, si trova anche Scarponi. I 5 avanti peró sono pancia a terra, quasi come fosse una cronosquadre. Il vanatggio sale, e arriva alla doppia cifra.

All'imbocco dell'ultimo km i i 4 moschettieri verdi-bianchi provano a far fuori Lastras, per far vincere Nibali e fargli ottenere i 20" di abbuono. Lo spagnolo peró é lesto a rifarsi sotto. Allora è volata tra questi 5. Capecchi apripista, partono Nibali e Agnoli, con Lastras e Sagan a ruota. Lo slovacco è chiaramente il più forte, ma aspetta che sia Lastras a fare la prima mossa. Lo spagnolo esce sulla destra, ma non puó nulla contro Peter Sagan che va a conquistare la sua prima vuttoria in un Grande Giro. Al terzo posto, si piazza Agnoli, che con questa disattenzione "leva" 8" al suo capitano Nibali.

Il gruppo degli inseguitori piu immediati arriva a 17", e comprende Scarponi, JRO e Van den Broeck. Wiggins arriva a 23". Certo, non è tanto, ma Nibali e la Liquigas han dimostrato di esserci, eccome.

Ed ecco la virtuale classifica dei big aggiornata: 
2. Moreno
3. Nibali a 1"
4. Joaquin Rodriguez a 8"
5. Fuglsang a 10"
8. Van den Broeck a 34"
10. Bruseghin a 37"
11. Seeldrayers a 38"
12. Nieve a 42"
13. Scarponi a 42"
14. Zubeldia a 45"
15. Mollema a 46"
16. Sivtsov a 49"
18. Brajikovic a 58"
22. Wiggins a 1'11"
23. Machado a 1'28"
24. D. Martin a 1'35"
26. Sastre a 1'43"
28. C. Sorensen a 2'00"
30. Kruijswijk a 2'19"
31. Menchov a 2'26"
33. Kiserlovski a 2'37"
36. Le Mevel a 2'45"
37. Anton a 3'01"

Domani tappa per uomini veloci.

mercoledì 24 agosto 2011

Super Rodiguez, Valdepeña é tua!

É un Joaquim Rodriguez versione super, quello che abbiamo visto oggi alla Vuelta. 5a tappa con arrivo a Valdepeña: uno strappo secco di un km con pendenze che vanno oltre il 20%. 


Si sviluppa la fuga di giornata, e ai meno dieci km dall'arrivo davanti c'é ancora un David Moncoutie che finalmente dà segni di vitai dopo un Tour molto più che opaco. A tirare dietro si alternano Liquigas e Katusha, rispettivamente per Nibali e Rodriguez. Il forcing di Agnoli e compagni peró sembra blando, e il corridore della Cofidis mantiene una 30 di secondi di vantaggio fino ai -3, quando in testa al gruppo, comprendente una quarantina di unità, si mette Vladimir Karpets.

All'inizio dello strappo il vanataggio si attesta sui 12", ma tempo 200m e Moncoutie é ripreso. Nel tratto più duro, 24% dichiarato, arriva lo scatto di Moreno, che si porta appresso il compagno per cui sta lavorando JRO. Con loro rimangono solo Poels e Nibali. Il siciliano paga presto lo sforzo, e perde qualche metro. Appena visto l'avversario in difficoltà Rodriguez si alza sui pedali, sviluppando una progressione impressionante che lo porterà a tagliare il traguardo per primo. Poco dop arriva un superlativo Poels, seguito dall'ottimo Moreno che va a togliere abbuoni agli avversari del suo capitano per la generale. Gli altri big arrivano in gruppetti: a 8" Scarponi e Van den Broeck, a 11" Nibali, a 20 Martin e Wiggins. Antón perde ancora 1', uscendo forse definitivamente dalla parte che conta della classifica. 

Ecco una virtuale classifica dei big: 
2. D. Moreno
3. Joaquin Rodriguez a 14"
4. Fuglsang a 16"
5. Nibali a 24"
8. Van den Broeck a 34"
10. Bruseghin a 43"
11. Seeldrayers a 44"
12. Zubeldia a 45"
13. Mollema a 46"
14. Nieve a 48"
15. Scarponi a 48"
16. Sivtsov a 49"
18. Brajikovic a 58"
20. Wiggins a 1'11"
22. Machado a 1'28"
24. D. Martin a 1'35"
25. N. Roche a 1'38"
26. Sastre a 1'43"
28. C. Sorensen a 2'00"
30. Kruijswijk a 2'19"
31. Menchov a 2'26"
32. Poels a 2'29"
33. Kiserlovski a 2'37"
36. Le Mevel a 2'45"
37. Anton a 3'01"

Big tagliati fuori:
43. Karpets a 6'27"
69. Lovkvist a 18'41"
92. Intxausti a 30'28"
95. Kasheckhin a 31'47"
100. Taaramae a 32'04"
137. De Weert a 42'06"
149. T. Martin a 44'25"
152. Kloden a 45'15"
169. Cataldo a 1h00'51"

martedì 23 agosto 2011

L'EUROPA NEL PALLONE

Secondo appuntamento con la rubrica settimanale sul calcio estero. Anche oggi i campionati trattati saranno solo tre perchè la Liga non è ancora partita e molto probabilmente slitteranno anche le due giornate iniziali a causa dello sciopero dei calciatori.

INGHILTERRA: United e City sempre in testa a punteggio pieno insieme al sorprendente Wolverhampton. I Wolwes superano in casa il Fulham per 2-0 grazie alle reti di Doyle e Jarvis e si regalano una partenza al di sopra di qualsiasi aspettativa.
Se il Wolverhampton è la sorpresa, non lo sono sicuramente le due squadre di Manchester. Il City di Roberto Mancini (50 vittorie per lui sulla panchina blues) vince in casa di un combattivo Bolton per 3-2. Le reti di Silva e Barry sembrano chiudere il match già al quarantesimo, ma il gol di Klasnic riaccende la speranza del Bolton e mette qualche preoccupazione al City, che svanisce del tutto quando Dzeko trova il terzo gol. Nulla serve il gol di Davies; infatti il City controlla e si candida ad essere la vera rivale per lo United.
United che trionfa in casa demolendo il Tottenham per 3-0. Grande protagonista del match è Welbeck, autore del primo gol e dell'assist per il secondo gol di Anderson. A chiudere la festa ci pensa il solito Rooney. Una prova di autorità per lo United, che in mezz'ora si sbarazza degli Spurs, sembrati un po' smarriti e ancora lontani dalla migliore condizione.
Giornata che segna anche la prima vittoria di Villas Boas in Premier: il suo Chelsea fatica tantissimo in casa contro il WBA e va subito sotto, punito dal gol del solito Long. La rimonta Blues è firmata da Anelka e Malouda. Nonostante la vittoria si vedono ancora numerosi problemi nella costruzione del gioco. Servono assolutamente dei rinforzi, che sembrano avere sempre di più le sembianze di Modric e Mata.
Crolla invece l'Arsenal nel big match della seconda giornata contro un Liverpool brillante, che non può assolutamente fare a meno della sua stella Suarez. L'uruguaiano entra nella ripresa e per la squadra di Dalglish si accende la luce: prima propizia l'autogol di Ramsey e poi sfrutta l'assist di Meirels per chiudere l'incontro. Ai Gunners va tutto storto, non solo esce sconfitta ma perde pure Koscielny per la gara di Champions con l'Udinese di mercoledi. Ma i problemi della squadra di Wenger non arrivano solo dall'infermeria ma anche il gioco espresso non è dei migliori, con un centrocampo povero di idee ed un attacco che non la butta mai dentro.
Da segnalare la sorprendente vittoria del QPR in casa dell'Everton e i primi storici punti di una squadra gallese in Premier. Il merito è dello Swansea che pareggia 0-0 in casa con il Wigan.
La prossima settimana propone un incrocio da brivido sull'asse Manchester-Londra, con il City impegnato sul campo del Totthenam, mentre lo United ospiterà l'Arsenal, già ad un bivio della sua stagione.

GERMANIA: Come al solito tanto spettacolo, tanti gol, difese ballerine e attacchi che segnano a valanga. Ecco tutto questo è il campionato tedesco, dove il Bayern Monaco travolge il malcapitato Amburgo per 5-0 grazie alle reti di Van Buyten, Robben, Ribery, Gomez e del rientrante Olic. Una prestazione di forza e di autorità su un Amburgo dilaniato dagli infortuni, specialmente quelli di Guerrero e Petric.
Ma il Bayern non è l'unica ad averne segnati cinque; l'altra è il solito pazzo Werder Brema, che come al solito cerca di vincere le partite segnando sempre un gol in più degli avversari senza badare a quanti se ne prendono. Con il Friburgo uno spettacolare 5-3, grazie soprattutto alle giocate di un ritrovato Marko Arnautovic e del brasiliano Wesley.
Bellissima e piena di gol anche la partita tra Shalke04 e Mainz con lo Shalke che rimonta il doppio svantaggio con le reti di Huntelaar e Howedes e solo negli ultimi dieci minuti trova i due gol vittoria di Matip e Fuchs.
Torna a vincere anche il Dortmund, 2-0 al Norimberga, e il Leverkusen che espugna Stoccarda per 1-0.
Ma la grande sorpresa è il Moenchenglabach, in testa con sette punti insieme all'Hannover e capace di travolgere per 4-1 il Wolsburg. Spettacolare la prestazione della nuova stellina tedesca Reus, trascinatore con una doppietta e sempre nel vivo del gioco. Un nuovo piccolo fenomeno sta per approdare nel calcio che conta.

FRANCIA: Kombouare per ora si tiene stretta la panchina del suo PSG grazie alla sofferta vittoria casalinga contro il fanalino di coda Valenciennes. Il 2-1 finale è merito delle reti del bomber Gameiro e di Nenè, che su rigore replica al pareggio di Gomis.
Frena ancora il Marsiglia, che non va oltre lo 0-0 casalingo con il Saint Etienne e centra il terzo pareggio consecutivo da inizio campionato. Se il Marsiglia rimane ancora a secco di vittorie, i campioni in carica del Lille centrano la prima vittoria sul campo del Caen grazie alle reti Pedretti e Debouchy.
Stecca anche il Lione che non va oltre il pari con il Brest, mentre non sembra fermarsi il sorprendente Montpellier, unica squadra a punteggio pieno della Ligue1. L'ultima vittima della squadra di coach Girard è il Rennes, strapazzato per 4-0.
Chiudiamo il reportage sul calcio francese con un accenno al calciomercato. Non si può non parlare del Psg di Leonardo, con il dirigente brasiliano che vuole portare nella capitale francese giocatori del calibro di Milito, Borriello, e il sogno Kakà. Tanti nomi, tanti giocatori ed un allenatore sulla graticola. Il cantiere parigino è ancora aperto e il mercato chiude presto, saranno ore decisive per Leonardo per costruire la squadra di vertice che gli sceicchi si aspettano

domenica 21 agosto 2011

Il Team Sky sorride!

E' stata una giornata davvero positivi per la squadra nerazzurra, che ha portato a casa ben due successi di notevole importanza. 


Il primo di Boasson-Hagen all'Hamburg Cyclassic, dove si è imposto in volata. Il giovane Norge, solo 24 anni per lui, aveva già evidenziato un'eccellente condizione settimanan scorsa all'Eneco Tour, dove ha vinto una tappa e la classifica generale. Dopo una fuga a 4 uomini( Brutt, Bak, De Geent e Barta) della quale gli ultimi ad arrendersi sono i primi 2 citati, si prospetta un arrivo a ranghi compatti, come'era stato nelle ultime 2 stagioni, quando si era imposto Tyler Farrar in entrambe le occasioni. Rimangono attardati 3 tra i favoriti della vigilia, Galymzianov, Hushovd e Greipel, e di fatto lasciano la strada libera al buon Edvald, pilotato dalla squadra nonostante alcuni tentativi di altri corridori. Dietro di lui si piazzano, nell'ordine, Ciolek e Bozic. Quarto un ottimo Ponzi, che si è rivelato competitivo anche contro avversari di livello internazionali.


La seconda di Sutton, nella seconda tappa della Vuelta, che vedeva Fuglsang in Maglia Rossa, dopo che la Leopard aveva vinto ieri la cronosquadre con 4'' sulla Liquigas di Nibali. Anche qui classico svolgimento di gara con una figa che viene presto ripresa e la preparazione della volata. dato uno strappetto di 300m nell'ultimo km l'arrivo non era per velocisti puri. Ecco allora che sotto la Flamme Rouge ci prova Viganò, ai 600m, all'inizio dello strappo, Boonen, e ai 500 Voigt, ma nessuno riesce a fare la differenza. La differenza la fa invece Reynes, del quale solo Sutton tiene la ruota, per poi saltarlo nel finale e vincere la tappa. Il più lesto nel gruppone è Kittel, seguito da Farrar, Breschel e Bennati, che si prende la maglia di leader della classifica. Solo undicesimo Sagan, seguito poco dopo da Petacchi, 13o. Cavendish si era staccato in precedenza. Alcuni buchi fanno perdere alcune decine di secondi a uomini di classifica e non: Zubeldia ci rimette 10", Le Mével, Kashechkin, Machado, Wiggins, Kessiakoff, Luis León Sánchez pagano 13" (ma successivamente tali distacchi saranno annullati dalla giuria), Sastre e Freire 20, Haussler, Carrara e Cavendish (che ha detto che la HTC lavorava per portare Degenkolb in maglia) 1'01", Klöden e Tony Martin 1'18", Cataldo (che ha forato nel finale) 1'33", Phinney 1'40", Cancellara 1'52", Talansky 3'16".


E intanto si prospetta un ritorno alle corse da parte di Alexander Vinokourov...

Andata dei preliminari di Champions e Europa League

Nei giorni 16, 17 e 18 agosto si sono giocate le partite d’andata valevoli per i preliminari delle due massime competizioni europee. Vediamo com’è andata, partendo ovviamente dalle 3 italiane presenti, Udinese (Champions), Roma e Lazio (Europa League).

I friulani (resoconto della gara qui) erano chiamati a un impegno difficilissimo sul campo dell’Arsenal e nonostante la sconfitta (di misura, recuperabile al ritorno) non hanno per niente sfigurato. In svantaggio dopo appena 4’ a causa del gol di Theo Walcott, col passare dei minuti i bianconeri sono cresciuti, hanno preso le misure ai Gunners e in più di un’occasione sono andati vicino al pareggio. Al 25’ Di Natale su punizione ha colpito la traversa, poi Armero, dopo una sgroppata di 50 metri, non è arrivato freddo davanti al portiere e gli ha sparato la palla in faccia. Nella ripresa ancora Di Natale ha sfiorato la rete del pareggio, e dopo di lui anche Isla e Armero con una gran botta da fuori. Al 90’ però Handanovic ha salvato il risultato con un miracoloso intervento sull’autore del gol Walcott, rimandando il verdetto mercoledì prossimo allo stadio “Friuli”: obiettivo vincere senza subire gol o comunque con almeno due reti di scarto. L’avversario è molto più esperto, ma sta perdendo i suoi pezzi grossi (Fabregas e Nasri) e quale momento migliore di questo per scrivere la storia per Di Natale e compagni?

Il giovedì di Europa League, che vedeva scendere in campo le due romane, ha sorriso a metà per i colori italiani. La Lazio, impegnata in casa contro i macedoni del Rabotnicki, ha liquidato la pratica con un facile 6-0, evitando possibili insidie nel ritorno. In rete Hernanes, Mauri, due volte Cissè (gran protagonista del match), Rocchi e Klose, autore anche di tre assist.

Qualificazione dunque già ampiamente in cassaforte per i biancocelesti, mentre la Roma dovrà sudare al ritorno in casa contro lo Slovan Bratislava, che all’andata sul proprio campo si è imposto per una rete a zero. Privi di Totti (inspiegabilmente in panchina), Borriello e De Rossi e con in campo molti giovani (Caprari, Viviani, Okaka), i giallorossi hanno avuto molte occasioni per andare in vantaggio, ma non sono riusciti a concretizzarle, e sono stati puniti dall’unico tiro in porta degli avversari (complice anche uno Stekelemburg piazzato non benissimo). Come per l’Udinese però, discorso qualificazione ancora apertissimo.

Ora vediamo tutte le altre partite dei due turni di Champions League: martedì 16, oltre alla gara dell’Udinese, si sono disputati altri quattro match. Il Lione si è imposto in casa per 3-1 contro i russi del Rubin Kazan, pareggio spettacolare (2-2) fra Twente e Benfica, vittoria a sorpresa dei cechi del Viktoria Plzen per 3-1 in Danimarca contro il Copenaghen e infine pareggio per 1-1 fra Bate Borisov e Sturm Graz. Mercoledì 17 le altre 5 partite, fra cui spiccava l’impegno del Bayern Monaco, vittorioso per 2-0 all’Allianz Arena contro lo Zurigo. Cade a sorpresa il Villareal, che cede 1-0 ai danesi dell’Odense fuori casa. Vittorie casalinghe per Wisla Cracovia (1-0 contro l’Apoel Nicosia), per il Maccabi Haifa (2-1 ai danni del Genk) e per la Dinamo Zagabria, 4-1 sugli svedesi del Malmoe.

Passando alle numerosissime partite di giovedì 18, valevoli per l’Europa League, da segnalare la sconfitta dello Schalke 04 in Finlandia per 2-0 contro l’HJK Helsinki (mattatore della gara il talentuoso ventunenne Pukki), il pareggio (2-2) fra Legia Varsavia e Spartak Mosca, la sconfitta per 3-0 del Panatinaikos in Israele contro i padroni di casa del Maccabi Tel Aviv, la vittoria dell’Hannover sul Siviglia (2-1) e le larghe vittorie esterne di PSG (4-0 contro il Differdange) e del Tottenham, 5-0 sul campo degli scozzesi dell’Hearts of Midlothian.

Di seguito tutti i risultati:

Legia Varsavia - Spartak Mosca 2-2

Ekranas - Hapoel Tel Eviv 1-0

Lokomotiv Mosca - Spartak Trnava 2-0

Vaslui - Sparta Praga 2-0

Zestafoni - Bruges 3-3

Hjk Helsinki - Schalke 04 2-0

Litex - Dinamo Kiev 1-2

Vorskla - Dinamo Bucarest 2-1

Aalesund - Az Alkmaar 2-1

Omonia Nicosia - Salisburgo 2-1

Austra Vienna - Gaz Metan 3-1

Maccabi Tel Aviv - Panathinaikos 3-0

Steaua Bucarest - Cska Sofia 2-0

Thun - Stoke City 0-1

Besiktas - Alania 3-0

Bursaspor - Anderlecht 1-2

Paok Salonicco - Karpaty Lviv 2-0

Nordsjaelland - Sporting Lisbona 0-0

Slask Wrocklaw - Rapid Bucarest 1-3

Standard Liegi - Helsingborg 1-0

Metalist Kharkiv - Sochaux 0-0

Fulham - Dnipro 3-0

Hannover - Siviglia 2-1

Stella Rossa - Rennes 1-2

Shamrock Rovers - Partizan Belgrado 1-1

Rosenborg - Aek Larnaca 0-0

Slovan Bratislava - Roma 1-0

Differdange - Paris Saint Germain 0-4

Hearts Of Midlothian - Tottenham 0-5

Maribor - Rangers Glasgow 2-1

Nacional Madeira - Birmingham 0-0

Aek Atene - Dinamo Tbilisi 1-0

Athletic Bilbao - Trabzonspor 0-0

Lazio - Rabotnicki 6-0

venerdì 19 agosto 2011

Vuelta a España 2011



Ci si avvia verso la fine della stagione, e quindi verso il terzo Grande Giro della stagione, la Vuelta di Spagna. Dopo il Giro, vinto da Contador, e il Tour, vinto da Evans, analizziamo anche il percorso della corsa Spagnola, che prenderà il via Sabato 20.

1° Tappa, Benidorm-Benidorm(Team CTT), 13,5km: Cronosquadre di 13.5km, leggermente mossa nella prima parte che però non creerà grandissimi distacchi. Favorite le squadre dei velocisti, con molti uomini in grado di tenere una media superiore ai 50km/h
2° Tappa, La Nucìa-Playas de Orihuela, 174km: Dopo alcune salite nella prima parte il percorso si rende più facile, anche se rimangono alcuni “mangia e bevi”, anche se molto facili. Molto probabile l’arrivo in volata, anche se fra i 600 e i 300m c’è una rampa all’8% che potrebbe, se non far staccare, almeno affaticare la gamba dei velocisti puri.
3° Tappa, Petrer-Totana, 163km: tappa mossa, che presenta a 12 km dal traguardo un GPM di 3° categoria, di 4km al 6%, anche se la punta è ben maggiore. Insomma, già gli uomini di classifica non possono dormire sonni tranquilli.
4° Tappa, Baza-Sierra Nevada, 172km: Prima tappa di montagna, e subito molto tosta. Primo GPM, di 1° categoria, la sierra de Filabres, dopo 34km. Parte centrale mossa, con un GPM di 3° categoria, prima dell’ascesa finale:  25 pedalabili. Pendenze non impossibili, ma la lunghezza e l’altezza dell’arrivo potrebbero mettere in difficoltà qualche pesce grosso. Anche perché si sa, il primo arrivo in quota è sempre particolare…
5° Tappa, Sierra Nevada-Valdepeñas de Jaén, 200km: altra tappa che strizza l’occhio agli uomini di classifica, anche se il finale è adatto anche a scattisti o cacciatori di tappe, però con ottima predisposizione per la salita. Ci sarà infatti un GPM di seconda categoria a 8 km dal traguardo, seguito da una breve discesa che porterà gli uomini di testa a giocarsi la vittoria sull’impegnativo strappo finale. Attenzione ai buchi, perché la strada è stretta!
6° Tappa, Ubeda-Cordoba, 185km: altro arrivo che taglia fuori i velocisti. Dato che le squadre dei big non vorranno spendere troppe energie, è possibile che possa arrivare una fuga, composta da uomini non troppo pericolosi per la vittoria nella generale.
7° Tappa, Almadén-Talavera de la Reina, 185km: Tappa per velocisti, anche se ci saranno continui saliscendi, ma nessuno abbastanza impegnativo da essere classificato come Gran Premio della Montagna.
8° Tappa, Talaverna de la Reina-San Lorenzo de El Escorial, 182km: altra tappa di media montagna, senza neppure un metro di pianura, costellata di salitelle che potrebbero favorire i fuggitivi di giornata. L’arrivo è posto anche oggi su uno strappo, e non va esclusa la possibilità che si scateni la bagarre per guadagnare qualche secondo in classifica generale.
9° Tappa, Villacastìn-Sierra de Béjar, 179km: secondo arrivo in quota dopo Sierra Nevada, con una sola salita difficile dopo il GPM di terza posto all’inizio della tappa.  La salita è lunga 15km, anche se nella prima parte sarà solo un antipasto, dato che i tratti più impegnativi, fino all’11%, si incontreranno nella seconda. Occasione per chi avrà la gamba di farsi valere e guadagnare qualche secondo.
10° Tappa, Salamanca-Salamanca, 40km, CTT: cronometro individuale piatta di 40km che potrebbe avvantaggiare in classifica generale coloro che hanno più attitudine a questo tipo di prove.
11° Tappa, Verìn-Estacion de Montaña Manzaneda, 167km:  dopo la crono e il giorno di riposo si torna a salire nell’undicesima tappa, che verrà gli atleti coinvolti in una tappa mossa fino all’imbocco dell’ultima salita, che giungerà fino al traguardo: Estacion de Montaña Manzaneda: 19km al 6% medio. In verità la salita è molto irregolare, e presenta anche una contropendenza a 5km dal traguardo. Alcuni tratti saranno anche al 16%, mentre gli ultimi 4 saranno i più difficili, con pendenza media dell’% che supererà anche l’11%.
12° Tappa, Pontearas-Pontevedra, 167km: si torna ad una tappa per velocisti, con soli due GPM di terza categoria nella parte centrale del percorso. Unico dubbio un dente a 9km dal traguardo; facile, ma mai dire mai.
13° Tappa, Sarria-Ponferrada, 158km:  tappa adattissima alle fughe, con 3 GPM di terza categoria e 2 di prima. Purtroppo però le salite finiranno a 46km dal traguardo, e, escludendo una lieve salitella a 27km dal traguardo, lo spazio rimanente sarà di discesa e pianura. Questo potrebbe scoraggiare gli uomini di classifica, anche se l’Ancares, 12km all’8%, è una signora salita- Peccato i 62 di km di distanza dal traguardo.
14° Tappa, Astorga-La Farrapona, 176km: dopo 132km, di pianura e con un GPM di seconda categoria e discesa, potrebbe iniziare lo spettacolo. Prima Puerto di San Lorenzo, 10km all’8,5%. Dato inutile, dato che i primi chilometri son facili e che alla fine la strada spiana. Questo ci consegna un tratto centrale durissimo, costantemente sopra il 10%. Dalla vetta mancheranno 34km. Dopo la discesa si attacca subito la salita finale. I primi 11km sono facili, mentre invece gli ultimi 5 sono al 10% con punte del 13. Abbiamo ancora negli occhi l’impresa di Andy Schleck su Izoard e Galibier, chissà che qualcuno, con una ben disegnata come questa, non possa provare a emularlo con un attacco a lunga gittata.
15° Tappa, Avilés-Alto de l’Angrilu, 142,2km: ultima tappa di vera montagna con ancora sei giorni di gara da disputare, l’Angrilu potrebbe diventare la salita regina di questa Vuelta 2011. Prima poco da segnalare, se non un GPM di 2° categoria a 60km dal traguardo, e una di prima: 5km al 10%, che potrebbero essere un ottimo trampolino alla salita finale. 13km, di cui i primi 7 sono un antipasto “solo” all’8%, seguiti da un chilometro in piano. Poi l’inferno. Pendenze raramente, molto raramente sotto il 12%, e addirittura, a circa 3km dal traguardo, ci sarà un tratto di 1000m con pendenza media del 17%, e punte al 23,5%. Se qualcuno ha voglia di far saltare il banco di terreno ne ha eccome!
16° Tappa, Villa Romana La Olmeda-Haro, 203km:frazione dedicata alle ruote veloci. Null’altro da segnalare, se non che prima di questa tappa i corridori godranno dei benefici del giorno di riposo.
17° Tappa, Faustino V-Peña Cabarga, 211km: prima parte interlocutoria, mentre a 50km dal traguardo ci sarà un GPM di seconda categoria, seguito da 40km di falsopiano discendente. L’ultima salita è lunga 6km, ma con pendenza media del 10%, e punte al 19. Di sicuro per gente esplosiva, ma che si sa anche gestire, dato che la lunghezza non è quella di una cote della vallonia. E’ l’ultima chance per provare a ribaltare la classifica, e qualcuno, giustamente, ci proverà.
18° Tappa, Solares-Noja, 174km: altra tappa per velocisti.
19° Tappa, Noja-Bilbao, 158km:  tappa quasi intrigante che presenta una doppia scalata del Vivero, quando mancheranno 14 e 44km al traguardo. 4km all’8%, dalla cui sommità ci saranno 8km in discesa e 6 in piano. Se la classifica non sarà proprio sicurissima, qualcuno potrebbe provare a fare la differenza.
20° Tappa, Bilbao-Vitoria, 185km: tappa strana, che presenta una prima parte discretamente mossa, fino ad arrivare al Puerto de Urkiota, 5,5km all’8%, con punte oltre il 10. Dalla sommità 47km praticamente piatti che tarpano le ali a qualsiasi tentativo degli uomini di classifica. Buone probabilità che arrivi in porto la fuga.
21° Tappa, Circuito del Jarama-Race – Madrid, 95km: Passerella finale che darà ai velocisti rimasti la possibilità di confrontarsi nell’arrivo a Madrid.

Il percorso in fin dei conti è buono ma con 2 pecche abbastanza importanti: un’ultima settimana oltremodo facile, e la mancanza di un tappone vero e proprio di almeno 200km e 4 salite impegnative una in fila all’altra. Lo spettacolo comunque dovrebbe esserci.

I principali candidati alla vittoria sono:
-Igor Anton, forse il favorito numero 1, ma con difficoltà a cronometro che potrebbero metterlo in difficoltà a Salamaca.
-Joaquim Rodriguez, scalatore che se la cava egregiamente su endenze aspre, ma che è abbastanza fermo a crono.
-Vincenzo Nibali, vincitore uscente, scalatore regolarista, che però se la cava discretamente contro il tempo.
-Michele Scarponi, ottimo scalatore, che potrebbe non perdere troppo a crono.
-Denis Menchov, passista scalatore in cerca di riscatto per una stagione oltremodo deludente.
-Jurgen Van den Broeck, ottimo scalatore, che può difendersi a crono.
-I radishack, verosimilmente con Bralkovich, Kloden, Leipaimer e Machado.
-Outsiders come Daniel Martin, Carlos Sastre, Michael Nieve, Bradley Wiggins.