domenica 4 settembre 2011

Cobo, mani sulla Vuelta

Lo si sapeva che quella di oggi, la Avilès-Alto de l'Angrliru di 142 km, sarebbe stata quella che avrebbe delineato le posizioni della classifica generale in vista di un'ultima settimana senza troppe asperità. Ci si aspettava la reazione di Vincenzo Nibali, per recuperare terreno per la Rossa, e o un moto d'orgoglio di Rodriguez, mai in palla sulle montagne. Invece a portarsi a casa la vittoria, con annesso di Maglia, è Cobo, spagnolo della Geox, che a 30 anni rischia di vincere la corsa più importante della sua vita.
Cobo festante taglia il traguardo che gli consegna la Maglia di leader della generale


Classico, lo svolgimento della tappa, con una fuga di tre uomini che prende un ampio margine, salvo poi vederlo diminuire drasticamente nella seconda parte di tappa. Il tentativo, velleitario, dato l'esiguo numero degli attaccanti, si esaurisce quando mancano 38 km al tragurdo, proprio sulla penultima salita di giornata, l'Alto del Cordal, di prima categoria. Si scatena subito la battaglia tra le seconde linee, e il primo a scattare è, come ieri, Marzio Bruseghin. Il primo a seguirlo è Carlos Sastre, che in breve si riporta sotto. Due corridori esperti di certo, ai quali se ne aggiunge un altro, che in fatto di esperienza non ha nulla da invidiare a nessuno: David Moncoutiè, che porta con fierezza la Maglia a Pois. Con loro uno dei grandi attaccanti di questa Vuelta, Daniel Martin, a portare anche un po' di giovinezza al tentativo. Il gruppo comunque li mantiene sempre a tiro, e conta a fine salita ancora una ventina di unità.

Poco dietro un finalmente brillante Fabian Cancellara, che evidentemente, dopo aver perso la cronometro, sta ritrovando la condizione migliore in vista dei Mondiali. Sempre in chiave Mondiale, da segnalare la presenza di Sagan nel gruppo di testa sino al passaggio sul GPM. A transitare per primo David Moncoutiè, che guadagna altri 10 punti, mettendo quasi in cassaforte la sua maglia di miglior grimpeur. Il plotone segue a circa venti secondi, e durante la discesa si riporta sui 4. L'unico che riesce a stare davanti è Carlos Sastre, quasi illudendo di poter compiere un'ultima impresa. A riprenderlo per primo è Igor Anton, delusione numero 1 di quest'ultimo grande giro della stagione. Il suo attacco parte a 9km dalla conclusione, cioè a 2km dall'inizio della parte dura della salita, che negli ultimi 7km mantiene pendenze sempre in doppia cifra, e spesso sopra il 20%. L'unico tratto più facile è proprio quello che precede il traguardo, negli ultimi 600, in leggera discesa.

L'attacco di Anton stupisce, perchè comunque non era mai stato competitivo con i migliori, ma l'azione sembra buona, e per qualche minuto sorge l'idea che lo spagnolo possa completare in un solo anno la doppietta Zoncolan-Angliru, due salite molto simili per la pendenza quasi cicloalpinistica. Verrà però ripreso anche lui, da Cobo. Lo spagnolo della Geox aveva alla partenza 55'' di svantaggio da Wiggins, leader nella generale con 7'' sul compagno di squadra Froome, vera sorpresa della Vuelta 2011. Cobo se n'era andato poco prima dal gruppetto dei migliori con una progressione, in cui aveva aumentato la velocità quel tanto da mettere tra se e gli altri qualche metro. Successivamente si è trattato solamente di salire col proprio passo, superiore a quello di tutti gli altri. Ad inseguire restano in pochi: la coppia Sky, Wiggins e Froome, già citati, Rodriguez, Poels e Menchov. Per i colori italiani da segnalare un'altra giornata negativa di Vincenzo Nibali, che si è staccato proprio dopo l'attacco di Cobo, giungendo al traguardo con l'impietoso distacco di 2'30''. A questo punto la sua Vuelta non può che essere giudicata in modo negativo, dato che nelle due uniche tappe di montagna in cui si poteva fare la differenza ha sempre pagato i minuti ai migliori.

Cobo continua a macinare metri su metri, aprendosi un varco tra la folla festante, che finalmente si è vista sulle strade spagnole, dopo un'edizione scarna dal punto di vista del pubblico. Dietro di lui, a circa 20'', continua a lavorare Chris Froome, che prova ad aiutare il suo capitano Wiggins a tenere la leadership. L'azione di Cobo però è inarrestabile, e ai meno due Bradley Wiggins è a più di 30'' e va anche in difficoltà Sulle aspre rampe, qui superiori al 20%, è quasi fermo. La velocità è talmente bassa che la moto di ripresa che lo stava seguendo cade, lasciandoci senza le immagini sul secondo gruppetto. Intanto Cobo percorre le ultime centinaia di metri, e taglia il traguardo stremato. L'unica cosa da fare è aspettare gli avversari alle telecamere fisse. I primi ad arrivare sono Poels, Menchov e Froome, che tagliano il traguardo in quest'ordine, col finalmente positivo Menchov a togliere l'abbuono a Froome, che quindi si può accomodare dietro Cobo nella generale. Va peggio a Wiggins, che taglia il traguardo ad 1'21'' in compagnia di Igor Anton. Purito Rodriguez taglia il traguardo a 1'35'' con Lagutin, Monfort e Mollema

Adesso la classifica è guidata da Cobo, con 20'' su Froome e 46 su Wiggins. Quarto è Mollema a 1'36, seguito da Monfort a 2 e 37. Nibali adesso è ottavo, preceduto anche da Menchov e Fuglsang, a 3'27''. L'ultima occasione per ribaltare le sorti della Vulta potrebbe essere la tappa di Pena Cabarga, che termina con uno "strappo" di 6km con pendenze davvero dure. Il terreno potrebbe anche esserci, ma è difficile immaginare un Cobo in difficoltà dopo quello che ha fatto vedere oggi...





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