lunedì 6 giugno 2011

TUTTO BASKET: PLAYOFF E FINALS

La Bennet Cantù dopo trent'anni raggiunge di nuovo una finale scudetto e lo fa sconfiggendo per 3a1 nella serie gli storici rivali dell' Armani Jeans Milano; decisiva per i canturini è stata la vittoria in gara4 sul parquet del Forum d'Assago per 74-62. Una vittoria meritata per la squadra di coach Trinchieri che ha nettamente vinto la sfida delle panchine contro Peterson.
In gara 4 decisivi sono stati il solito Mazzarino, vero leader della squadra e perfetto dalla lunetta e dall'arco dei tre punti, Green, topo scorer con 17 punti e vera spina nel fianco della difesa biancorossa, e Micov che con le sue bombe che ha raggelato il Forum e chiuso qualsiasi possibile rimonta. Cantù si è dimostrato una vera squadra, dove tutti continuano a far girare l pallone alla massima velocità, preferendo un assist al compagno che un tiro. Il merito del gioco canturino è sicuramente di coach Trinchieri, che ,pur non avendo una squadra di fenomeni, ha saputo raggiungere traguardi che ad inizio stagione sembravano impossibili.
Se Cantù festeggia, Milano si lecca ancora le ferite e per l'ennesima stagione fallisce tutti gli obiettivi ed ora avrà l'obbligo di ripartire da zero con nuovi giocatori e molto probabilmente un nuovo allenatore ( Repesa sembra il favorito). Per una squadra che non ha un gioco fa da cornice una gestione societaria scellerata. Incomprensibile la scelta di puntare su un giocatore come Karl dopo l'infortunio di Maciulis: premetto che l'americano è un buonissimo giocatore ma non aveva le caratteristiche che servivano all'Armani, che aveva appena perso un tiratore per prendere uno che prende due tiri a partita; rivedibile anche la scelta di puntare su un allenatore come Peterson, che ha vinto tanto ma che forse era da troppo tempo fermo e non è riuscito a dare quell' identità che questa squadra stava cercando dopo gli anni con Bucchi.
Ora l'Armani deve capire realmente da quali giocatori ripartire e di cosa ha realmente bisogno questa squadra, il presidente Proli ha posto l'obiettivo che in tre anni si raggiungano le final four di Eurolega e che si vinca lo scudetto; ora come ora tutto ciò sembra impossibile.

Finals NBA arrivate al loro terzo atto e come d'incanto spunta Cris Bosh, è lui l'uomo copertina per i Miami Heat che ribaltano il fattore campo vincendo a Dallas per 88-86. Partita elettrizzante e decisa nel finale da un canestro dell'ex Toronto e da due pesantissimi errori di Nowitzki, che era stato strepitoso fino a quel momento (chiuderà con 37 punti). Miami è trascinata anche dai 29 di Wade, 22 dei quali nel solo primo tempo. Ma come ho già detto il protagonista è di sicuro Bosh che nelle prime due partite era stato disastroso e aveva ancora sulla coscienza il canestro di Nowitzki negli ultimi secondi di gara2, mentre è lui ora, a prendersi la rivincita su tutte le critiche piovute su di lui, con il jumper che regala il 2a1 nella serie a Miami e che mette con le spalle al muro Dallas, che sa che un'altra sconfitta casalinga vorrebbe dire consegnare l'anello a Miami

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