Una giornata quella ieri che potrebbe entrare nella storia del calcio sudamericano. Una notte completamente diversa per due grandi nobili che stanno vivendo un momento completamente diverso nella loro storia calcistica: il Santos neo campione del Sudamerica ed il River Plate sempre più vicino alla prima retrocessione della sua storia.
Partiamo giustamente dal Santos e dall'impresa compiuta da i ragazzi di mister Muricy Ramalho, capaci di vincere la Copa Libertadores, un trofeo che mancava nella storia del club dal 1963 quando ancora un certo Pelè calcava i campi da gioco. Un successo strameritato per una squadra composta da veri e propri fenomeni come Neymar, Ganso, Danilo e Ze Eduardo.
Dopo lo 0-0 dell'andata in casa del Penarol ( la grande sorpresa del torneo) i brasiliani hanno vinto 2a1 in un Vila Belmiro completamente esaurito per una finale che aspettavano da molto. Il vantaggio dei bianconeri è firmato dal giocatore più atteso della serata, la stellina Neymar che ad inizio ripresa ha trovato lo spazio giusto per scoccare il diagonale che ha fatto impazzire lo stadio. Il "nuovo Pelè" non sbaglia la partita dell'anno, molto probabilmente la sua ultima partita, visto l'interessamento del Real do Mourinho. Il raddoppio arriva grazie ad una splendida discesa conclusa con un perfetto tocco dell'interessantissimo Danilo. Il Santos gestisce la partita anche grazie ad un ottimo Ganso (il vero mister X del milan) ma sbaglia davvero troppe occasioni senza chiudere definitivamente l'incontro. Un incontro che si riapre grazie al gol di Estoyanoff e diventa negli ultimi minuti bellissimo. Gli uruguani ci provano con Martinuccio (piace a Roma e Catania) ma la palla non entra e così al fischio finale i brasiliani possono festeggiare la conquista della Copa.
Una Libertadores che ha messo in mostra grandi talenti dai già citati del Santos allo stesso Martinuccio per non dimenticare Alvarez (talento cristallino del Velez) già denominato il nuovo Kakà per le movenze che ricordano l'asso brasiliano. Oltre ai talenti è stata un torneo come al solito bellissimo ed imprevedibile, uno spot meraviglioso per il calcio sudamericano
Dalla gioia del Santos passiamo alla disperazione del River Plate. La squadra del Presidente Passarella rischia la retrocessione nella serieB argentina per la rpima volta nella sua storia. Il River, costretto a giocarsi lo spareggio salvezza con il Belgrano, ha perso la gara di andata in trasferta per 2-0 ed ora solo un'impresa al Monumental potrebbe salvare Lamela e compagni dal dramma. Una sconfitta clamorosa che rappresenta perfettamente il momento dei Los Millonarios, distrutta dalla tensione e incapace di reagire. Il Belgrano passa in vantaggio grazie al rigore trasformato da Mansanelli e propiziato da uno scellerato fallo di mano di Roman su un calcio d'angolo. Il River è tramortito e l'incubo retrocessione prende forma dopo il 2-0 di Pereyra, bravo ad anticipare Carrizo in spaccata.
Il River trascinato da Lamela ( che talento stratosferico!), sicuramente il migliore in campo, ci prova ma è più la confusione a far da padrona nelle giocate dei Millonarios. Al fischio finale le facce dei giocatori del River mostrano tutta la delusione per una sconfitta che può far cadere nel baratro una delle squadre più importanti del calcio argentino. Per salvare la faccia il River sarà obbligato a vincere con due gol di scarto ( bastano perchè viene premiata la categoria in cui si gioca), un'impresa non del tutto impossibile ma che ora come ora sembra sempre più lontana.
Complimenti al Santos e al "tamarro" Neymar. Dispiace per il River, ma non ho seguito bene fino a quando ho saputo dello spareggio (non l'avrei mai pensato però!) e non posso dare giudizi. Lamela è molto buono, ma non lo vedo da calcio italiano.
RispondiEliminaCome non vedo neanche Ganso, secondo me non è lui mister X di quest'estate, probabilmente arriverà lo stesso (per me c'è già l'accordo) ma a Gennaio. Mister X per me ha sembianze spagnole, "Cesc we can" ahah
Lamela l'ho seguito tutta la stagione e ti assicuro è proprio un bel giocatore. Anche nello spareggio è stato il migliore ma da soli non si può vincere.
RispondiEliminaSu mister X ti posso dare anche ragione ma Cesc costa davvero tantissimo e per ora solo le squadre spagnole e quelle inglesi tirano fuori quei soldi. Certo Galliani ci ha abituato a colpi incredibili ( Ibra l'ultimo esempio) e sono sicuro che un grande giocatore arriverà. Sul Ganso l'unica incognita è la tenuta fisica del giocatore ma sul talento c'è poco da discutere.