Ormai manca meno di un mese all'inizio del Tour de France, e si son svolte, o si stanno svolgendo le ultime corse di "preparazione". Tra queste e la Gran Boucle si interporranno solamente i campionati nazionali. Stiamo parlando del Giro del Delfinato e del Giro di Svizzera. La corsa francese, dove si son presentati quasi tutti i papabili per portare la maglia gialla fino ai Campi Elisi. Dopo le vicende già raccontate, della vittoria della prima tappa di montagna si son svolte altre tappe, che han consegnato la vittoria finale a Bradley Wiggins. Si son svolti 2 arrivi a ranghi compatti per il gruppo, e in entrambi i casi, nonostante le differenze degli ultimi kilometri, si è imposto Degenkolb. Poi crono, 40km, vinta da Tony Martin. Proprio in quel frangente però il britannico Wiggins è riuscito a guadagnare sui diretti rivali per la generale un vantaggio sufficiente per essere amministrato fino alla fine della manifestazione. Infatti nelle ultime due tappe è riuscito ad amministrare sule continue accelerazioni delle avversarie, senza mai rispondere, ma andando in progressione fino ad annullare lo svantaggio subito dagli scatti secchi degli avversari. In entrambi gli ultimi arrivi in salita si è imposto Joaquim Rodriguez, che è riuscito a sfruttare la condizione che gli ha lasciato in eredità il Giro d'Italia. Purtroppo per lui la cronometro lo ha relegato lontano dalla testa della classifica e non è più riuscito a recuperare lo svantaggio accumulato nella prova contro il tempo.
Segnali son stati dati da tutti coloro che partecipavano per trovare la condizioni ideale per il Tour. Desta preoccupazione Ivan Basso; il varesino non è mai riuscito a tenere il ritmo dei migliori quando questi acceleravano, e nelle prossime 3 settimane dovrà lavorare per tentare l'assalto al podio. forse già troppo in condizione Van Den Broeck, che specialmente nel primo arrivo in salita ha annichilito la concorrenza, scattando in faccia a tutto il drappello dei migliori. Vinokourov aveva impressionato durante il prologo, ma ha successivamente evidenziato uno stato di forma ancora da rifinire. Stesso discorso per Cadel Evans, che è sembrato legnoso e anche un po' sovrappeso. Merita invece un discorso a parte Robert Gesink, che più volte ha tentato azioni da lontano per testarsi e arrivare alla condizione desiderata. Non ha mai impressionato per la brillantezza, ma di sicuro non è questa che serve adesso.
Al Giro di Svizzera invece i grandi attesi sono i fratelli Schleck. Ieri crono-prologo vinto, ma non dominato, dal loro compagno di squadra Fabian Cancellara, che ha vestito per l'ennesima volta la maglia gialla di leader del Tour de Suisse. Oggi subito primo arrivo in salita, a Cras Montana. Oltre ai due lussemburghesi figurava tra i favoriti anche Damiano Cunego. Eh sì! Proprio il corridore Veronese, che non partecipava a gara alcuna da un mese. Sull'ultima salita, che portava i corridori al GPM posto a 8km dal traguardo il gruppo si è scremato, lasciando davanti una ventina di unità. Tra questi Frank Schleck, Cunego, Levi Lehipaimer. Nella discesa che portava allo strappo che si snodava negli ultimi 3km si sono avvantaggiati in 3: Kruijwikj, Danilo di Luca e Mathias Frank. Per alcune decine di secondi, mentre i corridori attardati sembravano studiarsi(tra di loro anche un superlativo Eros Capecchi), si è creduto che questa potesse essere la fuga decisiva. Invece sulle rampe finali i tre son stati assorbiti; l'italiano è comunque riuscito a tenere il ritmo dei migliori, nonostante i vari scatti portati da coloro che puntavano alla vittoria di tappa. Dalle scaramucce sono usciti 4 uomini: l'alfiere abruzzese della Katusha, Cunego, Frank Schleck e Soler. E' proprio lui che ai 500m piazza l'allungo decisivo andando a vincere la tappa. Dietro di lui Cunego e il maggiore degli Schleck. Andy si era staccato già sull'ascesa al GPM ed è arrivato al traguardo con più di un minuto di svantaggio. Il colombiano della Movistar conquista anche la maglia di leader, lasciata da un Cancellara che si è staccato sulle prime rampe della salita, sintomo di una condizione non ottimale. I segnali più positivi son forse quelli che arrivano da Cunego che si è dimostrato in discreta forma, ma di sicuro non al top. Il top potrebbe essere raggiunto durante il Tour, che potrebbe quindi vederlo protagonista dopo tanto, troppo tempo. Chi è forse avanti di condizione e Frank Schleck che oggi è arrivato con i migliori senza mai far intuire il minimo affanno.
Domani altra tappa di montagna, dove si potrebbero fare più chiare le gerarchie.
Stanotte appuntamento con gara 6 delle finali NBA, con Miami che cercherà di portare la serie a gara 7 giocando entrambe le partite in casa, e Dallas che ha il match point sulla racchetta.
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