7-5 7-6 5-7 6-1 questo è il punteggio che permette allo spagnolo di vincere il suo decimo titolo dello Slam, e portarsi a sei lunghezze di distanza dal rivale svizzero.
Il primo set inizia subito bene per lo svizzero che trova subito il break nel secondo game e si porta 2-0. Purtroppo per lui Nadal è meno che arrendevole e riesce a pareggiare i conti, e portare il punteggio sul 5-5. Nell'undicesimo game riesce a strappare di nuovo il sevizio a Roger, che non riesce a rispondere nel turno successivo. Il primo set è dello spagnolo nonostante lo svizzero avesse avuto un set point sul 5-3. Il livello del gioco rimane non eccelso; in special modo Federer non rende come ha dimostrato due giorni or sono contro Djokovic, alternando momenti di grande tennis ad altri disastrosi.
L'apice di questa altalena si raggiunge ad inizio secondo set, quando Federer perso il servizio a zero, per colpa sua, nel secondo game, la strappa in modo superbo con 4 vincenti all'avversario nel terzo. Il set si trascina fino al tie break, dove Nadal passa a condurre 4-0, e amministra bene il vantaggio chiudendolo 7-3.
Nel terzo set nessuno dei due contendenti riesce a prendere il comando, ma sul 5-5 Roger riesce a prendere in mano le operazioni e con un altro game d'autorità ruba il servizio all'avversario, riuscendo poi a chiudere senza troppa difficoltà 7-5.
Nel quarto Nadal sale in cattedra, ma solo dopo aver concesso i primi 3 punti all'avversario. Da 0-40 recupera e tiene il servizio; nel game successivo Federer riesce a tenere il servizio ma Rafa sale in cattedra: da questo momento in poi non lascerà neppure un game allo svizzero che torna più falloso e non sfonda con il campo che si era fatto più lento dopo una leggera pioggia che aveva interrotto il match per una decina di minuti nel secondo set. Rafa trova anche quella brillantezza atletica che lo contraddistingue e che lo fa arrivare a giocare ottimi colpi su palle impensabili.
Come già detto è il suo sesto titolo a Parigi, che lo fa diventare di diritto il più grande "terraiolo" della storia. Tra due settimane però si tornerà a Wimbledon, e al momento il favorito d'obbligo è lo svizzero, che se dovesse giocare come in questo torneo troverebbe pochi avversari, complice anche il fatto che Nole Djokovic soffra di una tendinite che gli impedirà di giocare al Queen's in queste settimane precedenti lo Slam londinese.
Nessun commento:
Posta un commento