martedì 14 giugno 2011

DALLAS SEI CAMPIONE, SIENA QUASI

I Dallas Mavericks sono campioni NBA per la prima volta nella storia della loro franchigia. Una vittoria arrivata dopo il successo in gara6 in casa dei Miami Heat con il punteggio di 105-95.
Dirk Nowitzki, nominato MVP delle Finals, sbaglia molti tiri ma chiude con 21 punti, gli ultimi 10 decisivi per coronare il sogno titolo. Al suono della sirena il tedesco è andato direttamente negli spogliatoi ancora incredulo per quello che era riuscito a compiere. Se Nowitzki è stato il grande trascinatore dei Mavs, fondamentali per la vittoria nella serie sono stati i vari Terry ( mostruoso in gara6), Kidd (finalmente arrivato anche lui al successo), Barea ( il piccolo portoricano è stata la grande sorpresa delle Finals). Una vera e propria vittoria di squadra, di un gruppo meraviglioso, che ha saputo gestire la pressione e le difficoltà, guidato da un bravissimo allenatore come lo è Carlisle.
Se Dallas festeggia, Miami piange e si dispera. La grande sconfitta della stagione, partita per vincere tutto, dopo aver sbaragliato tutti nel mercato estivo comprando James e Bosh ed unendoli a Wade per formare i Big Three. Ma nella pallacanestro non si vince giocando da soli e i Miami Heat hanno dimostrato di non essere una squadra ma un gruppo di singoli che giocano solo per se stessi.
LeBron James è la vera e propria delusone di queste Finals: letteralmente schiacciato dalla pressione di dover vincere dopo tutta la pantomima estiva ed invece completamente assente nei momenti decisivi della serie e distrutto nella super sfida con Nowitzki.
Anche Bosh delude ma sul centro ex Toronto ci si domanda se davvero può essere una stella o un giocatore normale e forse troppo sopravvalutato e strapagato. L'anno prossimo per lui sarà l'anno decisivo per dimostrare realmente il suo vero valore.
Wade è l'unico a salvarsi dei Big Three, è stato il vero trascinatore e l'unico a non arrendersi mai. Forse il suo infortunio in gara5 è risultato decisivo nella sconfitta della sua squadra, perchè senza il n°3 gli Heat sembrano davvero spegnere l'interruttore e smettono di giocare.

Cala quindi il sipario sul mondo NBA ma non ancora per voi amici lettori del nostro blog, infatti tra pochissimo arriveranno le pagelle di fine anno.

Se Dallas è campione, Siena si sta avvicinando molto velocemente ad esserlo. La Montepaschi trascinato da un super Lavrinovic (MVP dei playoff) e dal ritrovato McCaleb comanda 2a0 nella serie finale contro un'ottima Bennet Cantù, che non ha mai mollato ed ha lottato fino all'ultimo, cedendo solo nel finale alla corazzata toscana.
Siena sembra davvero di un altro pianeta e sembra non esistere nel nostro campionato una possibile avversaria per contrastare la squadra di coach Pianigiani, ormai dirottata verso il quinto titolo consecutivo.

1 commento:

  1. Vittoria alla fine che va alla squadra. Nel primo quarto, in cui non gira Dirk(nonostante abbia preso dei buoni tiri) la panchina mette più di 20 punti. Tutta la partita è nelle mani dei giocatori di Carlise, tranne per un breve periodo nel secondo quarto quando si "beccano" un parziale di 0-11. L'MVP giustamente va a Nowitzki, che è il giocatore con più carisma, a cui son stati affidati tutti i tiri decisivi, che non ha paura di giocare l'uno contro uno e la mette dentro pure spesso e volentieri. Menzioni particolari:
    -Terry: questo è un sesto uomo?? Pazzesca la sicurezza e la continuità del tiro. E' lui che trascina i suoi in gara 5 e 6, anche quando Dirk fatica un po'. Si ricorda il 2006, lo fa ricordare a tutti.
    -Kidd: stoico, 38 anni e arriva al primo anello. Non sarò ricordato come protagonista, ma le sue partite sono di rare capacità tecniche e tattica. Capitano Vero.
    -Chandler: 50 e passa rimbalzi, 23 in attacco. Cosa si vuole di più? Ah, che siano conditi da un certo qual numero di punti che lui mette a referto con regolarità.
    -JJ Barea: in un gioco dove tutti superano abbondantemente il metro e 90, lui è quasi 20cm più basso. Ma poi è imprendibile, con pallegio, tiro, cambi di direzione. Nelle ultime 3 serie ha fatto impazzire le difese quando giocava il pick&roll con chiunque. Fantastico. Non esita a prendere anche tiri importanti, e questi vanno a segno..

    Gli Heat troppo poco squadra. Troppo focalizzati sui big 3, che a tratti sembrano diventare big2, con Bosh che si ridimensiona notevolmente a confronto con Nowitzki, e poi Big One, perchè il signor prescelto non sa più che pesci pigliare. In gara 6 con lui in campo gli Heat sono sotto di più di venti.. Lui dovrebbe fare la differenza, e invece non la fa. E' il chosen one, ma ancora una volta nei momenti chiave sparisce peggio di Ibrahimovich...

    Vedremo poi se l'anno prossimo si gioca oppure no...

    Siena vola, e poco da fare per gli altri, chiunque essi siano

    RispondiElimina