giovedì 30 giugno 2011

TSONGA UN INTRUSO IN SEMIFINALE

Nadal (1) :esp: b. Fish (10) :usa: 6-3, 6-3, 5-7, 6-4
Murray (4) :sco: b. F.Lopez :esp: 6-3, 6-4, 6-4

Tsonga (12) :fra: b. Federer (3) :sui: 3-6, 6-7, 6-4, 6-4, 6-4
Djokovic (2) :srb: b. Tomic :aus: 6-2, 3-6, 6-3, 7-5

Clamoroso a Wimbledon! Roger Federer perde al quinto set contro Tsonga ed esce per il secondo anno consecutivo ai quarti di finale. Una partita bellissima con un tennis di un livello sublime. Lo svizzero parte molto forte, salendo 3a0 e aggiudicandosi il primo set. Nel secondo permane un equilibrio fino al tiebreak, quando Roger sale di colpi e di intensità e porta a casa anche il secondo set. La partita sembra scivolare tranquillamente verso un bel 3a0 per lo svizzero, ma Tsonga ha la grande forza di non mollare mai ed il carattere di crederci fino alla fine; strappa il servizio a Federer e vola verso la conquista del terzo set. Nel quarto Federer sente un po' scivolare via la vittoria e commette qualche errore di troppo permettendo ad uno scatenato Tsonga di vincere anche il quarto. Il francese capisce che l'impresa si può compiere e sulla scia dell'entusiasmo fa subito il break in apertura di quinto. Un break decisivo, perchè Tsonga non perderà più il suo turno di servizio e coronerà la sua giornata perfetta.
Il francese sfiderà in semifinale Novak Djokovic, che ha dovuto soffrire più del previsto contro il giovanissimo australiano Tomic. Vittoria in quattro set per il serbo che ha avuto anche momenti di difficoltà nel terzo quando Tomic ha gettato al vento alcune grandi occasioni per allungare e vincere il set. Forse l'inesperienza e un po' di paura hanno bloccato Tomic ( avrà un grande futuro il ragazzo) e ciò ha permesso a Djoko di stare in partita e di vincere il terzo set, che è stato la chiave del match.

L'altra semifinale sarà tra Nadal e l'idolo di casa Murray. Rafa ha lasciato un set (il terzo per la precisione) all'americano Fish ma ha mostrato un'autorevolezza e una superiorità mentale che lo proiettano come vero favorito per la vittoria finale. L'unica incognita sono i problemi fisici dello spagnolo, ma ieri sembrava tutto risolto. Murray si sbarazza di Deliciano (dedicato a mamma Murray) Lopez in tre set e con grande facilità si presenta in semifinale. Anche per l'inglese ci sono qualche problemino fisico ma mai come quest'anno Murray ha dimostrato di realizzare il sogno di tutti i britannici. Sarà una semifinale spettacolare che si deciderà a favore di che rimarrà più concentrato e non subirà la pressione e per questo vedo come grande favorito Nadal, capace di non sentire la minima pressione e di farsi scivolare tutto addosso come se niente fosse.

Come per le ragazze vorrei fare un pronostico: Nadal vince in quattro contro Murray, mentre Djoko vince in tre combattutissimi set.

mercoledì 29 giugno 2011

MARIA E POI TUTTE LE ALTRE

Quarti di finale femminili di Wimbledon:
Sharapova (5) :rus: b. Cibulkova (24) :svk: 6-1, 6-1
Lisicki :ger: b. Bartoli (9) :fra: 6-4, 6-7, 6-1

Azarenka (4) :blr: b. Paszek :aut: 6-3, 6-1
Kvitova (8) :cze: b. Pironkova (32) :bul: 6-3, 6-7, 6-2

Tutto come pronostico per la favorita alla vittoria finale,Maria Sharapova. La bella russa ha chiuso il match in poco meno di un'ora demolendo la slovacca Cibulkova. Un match senza storia che ha visto Maria dominare fin dai primi scambi. Ora l'aspetta in semifinale la tedesca Lisicki, che supera la francese Marion Bartoli. Un match che si è concluso nel secondo set perchè nel terzo la francese è praticamente scomparsa, aprendo le porte della semifinale alla giovane tedesca. Aspettiamoci una bella semifinale tra due giocatrici che stanno esprimendo il meglio del loro tennis in questo momento

Nella parte bassa del tabellone invece la semifinale sarà tra la bieolorussa Azarenka e la ceca Kvitova. L'Azarenka non ha avuto problemi contro l'austriaca Paszek ( giustiziera della Schiavone) e ha chiuso molto agevolmente in due set. La bielorussa ora ha una buona chance per centrare la prima finale in carriera in uno slam ma dovrà superare l'ostica Kvitova, che ha superato solo al terzo la bulgara Pironkova. Per la ceca è la seconda semifinale sull'erba londinese e potrebbe essere anche la vera sorpresa del torneo. Una sua vittoria finale non è assolutamente imprevedibile perchè la mancina ceca ha dimostrato di trovarsi molto bene sull'erba e sta servendo dal primo turno in maniera impressionante con una percentuale di punti sulla prima palla impressionante.

Mi lancio in un pronostico: Sharapova batte in tre set la Lisicki dopo aver perso il primo, mentre la Kvitova batte l'Azarenka in due set molto combattuti.

martedì 28 giugno 2011

WIMBLEDON: OTTAVI MASCHILI

Nadal (1) :esp: b. Del Potro :arg: 7-6, 3-6, 7-6, 6-4
Fish (10) :usa: b. Berdych (6) :cze: 7-6, 6-4, 6-4
Murray (4) :sco: b. Gasquet (17) :fra: 7-6, 6-3, 6-2
F.Lopez :esp: b. Kubot :pol: 3-6, 6-7, 7-6, 7-5, 7-5

Tsonga (12) :fra: b. Ferrer (7) :esp: 6-3, 6-4, 7-6
Federer (3) :sui: b. Youzhny (18) :rus: 6-7, 6-3, 6-3, 6-3
Tomic :aus: b. Malisse :bel: 6-1, 7-5, 6-4
Djokovic (2) :srb: b. Llodra :fra: 6-3, 6-3, 6-3

Tabellone maschile che a differenza di quello femminile rimane con tutti i big. Infatti i fantastici quattro volano ai quarti con la prospettiva concreta di vederli in semifinale. L'avversario più tosto lo ha avuto sicuramente Nadal, infatti il Del Potro visto ieri sembra tornare ad essere quel giocatore capace di vincere lo Us Open. Lo spagnolo ha dovuto faticare 4 set e forse è in dubbio la sua presenza ai quarti per un problema alla caviglia sinistra. Federer perde il primo set con il russo Youzhny ma negli altri due è praticamente perfetto e porta agevolmente a casa il match. Vittorie decisamente convincenti per Murray e Djoko che si sbarazzano in tre set dei francesi Gasquet e Llodra.
La super sorpresa è l'australiano diciottenne Tomic, che partito dalle qualificazioni ha saputo raggiungere i quarti; quarti che hanno raggiunto anche Tsonga (facile sul terraiolo Ferrer), Fish, che vince a sorpresa in tre set sul finalista dell'anno scorso Berdych, e Feliciano Lopez che rimonta Kubot (che occasione gettata dal gigante polacco) dal 2a0 e vince al quinto dopo una maratona.


lunedì 27 giugno 2011

Wimbledon, facciamo il punto sulle ragazze

Tabellone femminile.
Questi i risultati degli ottavi di finale:
Cibulkova (24) :svk: b. Wozniacki (1) :den: 1-6, 7-6, 7-5
Sharapova (5) :rus: b. Peng (20) :chn: 6-4, 6-2
Lisicki :ger: b. Cetkovska :cze: 7-6, 6-1
Bartoli (9) :fra: b. S.Williams (7) :usa: 6-3, 7-6

Paszek :aut: b. Pervak :rus: 6-2, 2-6, 6-3
Azarenka (4) :blr: b. Petrovia :rus: 6-2, 6-2
Kvitova (8) :cze: b. Wickmayer (19) :bel: 6-0, 6-2
Pironkova (32) :bul: b. V.Williams (23) :usa: 6-2, 6-3



Di sicuro grandi sorprese: battuta la testa di serie numero uno Wozniacki. Dopo una buona prima settimana si perde al rientro. emblematico il risultato del primo set. Sharapova autoritaria su Peng. Potrebbe veramente arrivare avanti. Ma attenzione a Lisicki, che sta giocando molto bene e ha battuto in due set Cetkovska. In semifinale incontrerà bartoli, che ha eliminato, anch'ella in due set, Serena Williams. Nella parte bassa del tabellone passa Paszek su Pervak in 3 set. Più netta la vittoria della chiaccherata Azarenka, in due set. L'ultima semifinale sarà tra Kvitova e Pironkova, che han battuto rispettivamente Wickmayer e Venus Williams. E' la seconda volta negli ultimi 12 anni che ci sarà una finale senza alcuna delle due sorelle Williams.



domenica 26 giugno 2011

CICLISMO: tricolore di nuovo a Giovanni Visconti.

E' la terza volta che il messinese riesce ad aggiudicarsi il campionato tricolore in linea, si può dire che è la sua corsa, e per la seconda volta consecutiva. 2007, 2010 e 2011. La gara si snoda proprio in sicilia, nel messinese. 8 giri di un tracciato abbastanza impegnativo, con una salita di 7 km all'inizio e una lunga discese, più impervia nella prima parte ma molto dolce nella seconda. A farla da padrone è però il caldo, che è veramente tanto sin dalla mattina. Nella prima parte della corsa succede poco o nulla, tranne infiammarsi a due giri dal termine, quindi circa 50km. I primi a provarci sono Belletti, Frusto, Rocchetti e Donati; il vantaggio massimo arriva a circa 6', ma la Lampre tiene tutto sotto controllo. L'esplosione avviene dopo che la fuga è stata ripresa, sulla penultima ascesa: Ulissi rompe gli indugi tra i big, seguito da Gatto. E accade l'impensabile: va in difficoltà Damiano Cunego, il favorito della vigilia, che non lancia di certo un bel segnale in vista Tour staccandosi da una ventina abbondante di corridore. Stoppata l'azione dei due promettenti giovani vincitori entrambi di una tappa all'ultimo Giro nasce un nuovo tentativo di Damiano Caruso, Bandiera, Santambrogio e Santaromita. Fino all'inizio dell'ultimo giro ci son stati continui rimescolamenti, che han visto il gruppo dei migliori spezzato in due con Visconti attardato e riportato sotto da un ottimo Oscar Gatto. Sulla salita finale è Fortunato Baliani a fare il forcing, e screma di nuovo il gruppo dei migliori, che restano in 9. Tra di loro Visconti, Caruso, Ballan, Santambrogio, Santaromita, Pozzovivo e Ponzi. Il primo a staccarsi è proprio lui, ma l'azione decisiva è stata portata, e sono questi 8 che si giocano il successo finale. I 3 BMC provano in tutti i modi a stancare Visconti, che in una volata ristretta è il netto favorito. Sui ripetuti scatti degli unici tre iscritti della squadra di Cadel Evans Giovanni risponde sempre in prima persona, senza mai lasciare neppure un metro agli avversari. Il designato per la volata in casa rosso-nera è Santambrogio. Santaromita parte lungo a tirare la volata al compagno, ma Visconti si mette intelligentemente in seconda ruota, e quando parte riesce a staccare nettamente tutti di ruota.

A 28 anni suonati però per Visconti potrebbe essere veramente il momento di cambiare. La sua carriera non è mai decollata, è sempre rimasto in una squadra continental senza mai avere la possibilità di correre nelle gare che potrebbero adattarsi di più alle sue caratteristiche: le classiche delle ardenne. Forse non è un Gilbert, ma qualche buona posizione potrebbe anche raggiungerla. Specialmente se fosse il Visconti impressionante di oggi. Squadre interessate a lui potrebbero essercene tante, la scelta di cambiare aria potrebbe dipendere veramente solo da lui.

Un applauso va anche a Luca Scinto, DS della Farnese, squadra che in qualsiasi gara cui partecipa mette sempre il massimo dell'impegno. Al Giro ogni giorno mettevano un uomo in fuga, mentre oggi era la squadra più rappresentata con 15 atleti su 95 totali, mentre altre hanno snobbato la competizione...


Domani si svolgerà la prova a cronometro, con  Adriano Malori favorito assoluto.

sabato 25 giugno 2011

FRANCESCA INTERROTTA, SIMONE E SARA FUORI

La pioggia è la vera padrona nella giornata di ieri sui campi di Wimbledon. Una giornata da cancellare per il nostro tennis che ha dovuto subire l'eliminazione al terzo turno da parte di Simone Bolelli e Roberta Vinci. A rappresentare i nostri colori sono rimasti Francesca Schiavone, che oggi concluderà il suo match con l'austriaca Paszek, e Flavia Pennetta che affronterà la temibile francese Bartoli.
L'ultimo rappresentante azzurro nel tabellone maschile ha dovuto piegarsi a Richard Gasquet con il punteggio di 6-3 6-2 6-4. Un punteggio troppo pesante per Bolelli, che ha espresso un buon gioco contro un avversario che sembra essere in piena forma. Il francese ha dimostrato a pieno tutto il suo talento e anche nelle poche occasioni che ha avuto Simone, Gasquet non ha sbagliato nulla.
Anche Robertina Vinci interrompe il suo cammino a Wimbledon ma l'avversari era di quelle toste; la Kvitova, testa di serie n°8 e semifinalista nel 2010, si è sbarazzata della nostra connazionale con un doppio 6-3. La Vinci ha cercato di rimanere in partita fino alla fine ma la diversa potenza nei colpi ha fatto la differenza e ha permesso alla Kvitova di volare agli ottavi.

Oggi scendono in campo la Schiavone e la Pennetta. Francesca dovrà terminare il suo match contro l'austriaca Paszek ed interrotta sul 6-3 4-6 2-3. Un match sulla carta facile per la milanese ed infatti Francesca ha portato a casa agevolmente il primo set ed è pure salita sul 4a3 nel secondo con un break di vantaggio. Poi si è spenta la luce e l'azzurra ha subito un parziale di 6 giochi a zero e rischiando di compromettere l'esito del match. Per fortuna il risveglio della leonessa c'è stato e Francesca ha saputo portare via il servizio all'avversaria poco prima dell'interruzione per pioggia.
Flavia, che scenderà in campo prima di Francesca ( giocano entrambe sul 12), affronterà la semifinalista del RG Marion Bartoli, temibilissima sull'erba londinese dove ha già raccolto una finale. La Pennetta è sembrata in crescita rispetto agli ultimi tornei e questo ci deve far sperare per il match di oggi, dove serve assolutamente una Flavia concentrata e serena come nel secondo turno, pioggia permettendo

venerdì 24 giugno 2011

Tour di France, i Favoriti.

Mi son fatto un giro sui siti di scommesse per vedere le quote del TdF.
3 siti di riferimento Betclic(BC), Better(BT) e Sisal(S).

Per tutti il favorito numero uno è il Contador, che viene quota rispettivamente 1,62; 1,55 e 1,57. Sinceramente, ma forse sono animato da antipatie nel confronti dello spagnolo, non me le aspettavo così basse. Certo, vincendo il Giro ha dato una dimostrazione di forza pazzesca, ma, appunto, ha corso il Giro. Non esistono confronti tra la classifica degli ultimi 2 GT corsi da Alberto, se non Denis Menchov. Allo scorso Tour prese 2', al Giro 12'. Comunque un corridore quest'anno più che anonimo. E Kreuziger, che più o meno si è beccato lo stesso ritardo in entrambe le occasioni: più di 11'. Non so in che condizioni possa arrivare albertino, ma non lo vedo così involato verso la vittoria.

Secondo favorito Andy. Le quote di Bc e Bt sono di 3,25; mentre sisal lo quota a 3,50. I dubbi che ha destato al TdS sono legittimi, ma nello spazio tra la corsa elvetica e le prime montagne la condizione non potrà che migliorare. Io me lo aspetto veramente vicino ad Alberto. Anche perchè i due non si sono incontrati troppo su strada ultimamente. Mi aspetterei una vittoria nei primi 10 giorni, magari in quegli arrivi troppo duri per Gilbert.

Poi inizia la lotteria. Il più accreditato per il terzo posto sembra essere Ivan Basso. Bc lo quota a 23, Bt a 30 e Sisal a 25. Senza l'infortunio probabilmente la cifra sarebbe stata più bassa, ma di certo quello non è un particolare da sottovalutare. Unito poi all'opaca prestazione al delfinato ecco la scarsa fiducia dei bookmakers per una possibile lotta quasi alla pari con i primi due.

Quasi sulle stesse cifre Wiggins ( 23, 30, 33). Al delfinato ha impressionato, ma non vorrei che la sua forma fosse in stato già troppo avanzato a quel punto dell'avvicinamento. Le salite sono tante, e non credo possa tenere sempre le ruote dei migliori con lo sputo, perchè prima o poi la luce si spegne ad andare oltre le proprie possibilità. Per ci sono altri che potrebbero fare meglio.

A ruota dei due Cadel Evans, anche se l'età avanza e la tenuta sulle 3 settimane è sempre più in dubbio. Queste le sue quote: Bc 25, Bt 35 e S 25. Come detto la variabile più importante è quella dell'età, e del fatto che negli ultimi GT fatica a raggiungere il podio. Me lo aspetto protagonista, ma con alcune incognite.

Dietro e bagarre. Gesink passa addirittura dai 28 e 33 di Bc e S ai 60 di Better. L'impressione è che comunque possa giocarsela da outsider. Non viene premiato F.Schleck, forse pensando che lavorerà da gregario per il fratellino, e le suo quote vanno dai 35 di Bc ai 50 di Bt e Sisal. Lo scorso anno cadde nella tappa "Roubeixiana" col pavèe, ma sembrava andare veramente forte, e se non corre per il fratello potrebbe diventare veramente la sorpresa, fino ad un certo punto, di questo Tour.

Altri accreditati sono Samuel Sanchez, con quote che oscillano tra 35 e 70; Van den Broeck, reduce da un ottimo Criterium del Delfinato( 40, 75, 100), l'armata RadioShack, anche se con quote quasi sempre superiori ai 50, e talvolta attorno alle due centinaia.

Un discorso se lo merita anche anche Damiano Cunego, che ha evidentemente impressionato i "quotatori", che lo danno, sempre in ordine Betclic, Better e Sisal, 125, 150 e 66. Più veritiere forse le prime due, ma chissà che alla fine la prestazione del Giro di Svizzera possa essere confermata. Anche Alexandre Vinokourov oscilla tra i 65 e i 250. L'età è avanzata, ma chissà che per l'ultima volta non possa provare a giocarsela con i migliori per la Gialla. In ogni caso nella prima settimana abbondante potrebbe veramente togliersi delle soddisfazioni con delle vittorie di tappa.

Altri che potrebbe far capolino nel gruppo degli uomini che conta sono Martin, Mollema e Porte. Da vedere anche Roche, che al Delfinato prima del ritiro teneva le ruote dei migliori, ma la condizione potrebbe essere scarsa anche per le conseguenze della caduta.

Inizia il mercato...

In attesa del via ufficiale previsto per il 1 luglio, praticamente tutte le squadre di A e anche estere hanno già cominciato il proprio calciomercato, che si chiuderà il 31 agosto alle consuete ore 19.

Vediamo nello specifico come si stanno muovendo i vari team:

Atalanta: preso il giovane Schelotto dal Catania, tornano alla base dopo i prestiti Pellegrino e Caserta. Saluta Delvecchio in direzione Catania finito il prestito. Allenatore confermato Colantuono dopo la promozione (che per ora resiste, nonostante lo scandalo che, tuttavia, negli ultimi giorni si è un po’ sgonfiato)

Bologna: unico acquisto per ora il portiere Stojanovic al posto dello svincolato Lupatelli. Grande novità in panchina invece, dove arriva Bisoli, voglioso di riscattarsi dopo la negativa stagione cagliaritana.

Cagliari: confermato Donadoni e perso Acquafresca (ritorno al Genoa dopo il prestito), i rossoblù provano a ripartire con il giovane classe ’88 El Kabir, punta paragonata per il fisico a Ibra. Arriveranno sicuramente anche altri innesti, intanto Astori è tutto del Cagliari per 4 mln.

Catania: torna dal prestito atalantino il suddetto Delvecchio, per il resto tutto tace. Cambio in panchina, arriva la scommessa Montella al posto di un Simeone che comunque male non aveva fatto.

Cesena: è di oggi il primo vero botto della stagione di mercato: Mutu ai romagnoli, che per loro si dimezza pure il contratto. In uscita finiscono il prestito Santon e Felipe, che tornano rispettivamente a Inter e Fiorentina. In panchina il volto nuovo è Giampaolo.

Chievo: Di Carlo prova a ripartire dopo il dramma Samp. Acquisti per ora zero, mentre Constant viene ceduto al Genoa.

Fiorentina: tornano Felipe e Papa Waigo, vengono ceduti Mutu e Donadel (Napoli). In panchina confermato Sinisa Mihajlovic.

Genoa: una delle squadre più attive. Tornano dai prestiti Esposito, Bolzoni, Sokratis e Acquafresca, vengono presi in comproprietà Merkel e Acerbi, oltre all’acquisto di Constant. Partenze per Paloschi che torna al Milan e Rafinha che va al Bayern. Mister Malesani, nuovo.

Inter: caso difficilissimo. Innanzitutto serve capire l’allenatore. Nella ultime ore è forte il nome di Gasperini, amante però della difesa a 3. Hiddink? Capello? Bielsa? Sanchez Flores? Chissà, Moratti dice che entro domenica si saprà tutto, ma intanto il mercato è fermo e i tifosi mormorano. Tornano dalle esperienze in prestito Santon e Muntari, arriva il giovane Castaignos. Saluta l’uomo spogliatoio Materazzi, che tornerà fra un anno in veste dirigenziale.

Juventus: Conte nuovo tecnico, dirigenza attivissima. Già ingaggiati Pirlo, Ziegler e Pazienza oltre al riscatto di Pepe, Motta, Quagliarella e Matri. Non rinnovato il contratto a Brazzo, svincolato, e perso Giovinco che ora è tutto del Parma.

Lazio: Klose dalla Baviera unico botto. Reja confermato dopo il 5° posto del 2010-2011.

Lecce: tutto tace, a partire dal nome del tecnico.

Milan: arrivati a parametro zero i già stra-annunciati Mexes e Taiwo, torna Paloschi e viene comprato tutto il cartellino di Boateng. Assicurata anche una metà di El Shaarawy che sarà già a disposizione di Allegri. Percorso inverso invece per Merkel che si accasa, sempre in comproprietà, al Genoa. Pirlo va alla Juve, Didac in prestito all’Espanyol e sono svincolati Legrottaglie e Jankulovski, che torna in patria al Banik.

Napoli: arrivano Fernandez (difensore dell’Estudiantes) e Donadel, parte Pazienza. Confermato Walter Mazzarri.

Novara: Tesser confermatissimo, serve costruire una squadra competitiva con un tetto ingaggi che difficilmente supererà di molto i 250mila euro attuali (di sicuro meno di 1 mln). Gonzalez era già promesso al Palermo a gennaio, ma è probabile che rimanga in prestito in Piemonte. Con il nuovo DS Pederzoli ex Milan si punta molto su giovani rossoneri per aumentare la loro esperienza (Verdi e Strasser su tutti).

Palermo: rebus Pioli, ancora un po’ troppo acerbo per un presidente come Zamparini. Arrivano le promesse Labrin dal Cile e Simon dall’Ungheria, oltre che al già menzionato Gonzalez. Svincolato (e forse anche ritirato) Liverani.

Parma: confermato Colomba. Perso probabilmente Amauri che tornerà a Torino, arrivano i giovani e promettenti Borini (ex Chelsea con gli ultimi 6 mesi trascorsi in B allo Swansea City) e Pellè.

Roma: molte novità, anche interessanti, a partite dall’allenatore. Luis Enrique ex Barca B per tornare grandi, ma per ora il mercato tace, se non per il riscatto di Borriello e il vicinissimo acquisto di Bojan proprio dai blaugrana. Mexes saluta e va a Milano alla corte di Allegri.

Siena: Sannino coach, premio meritato dopo la straordinaria cavalcata del Varese. A parte fine prestiti vari, zero novità in rosa.

Udinese: Guidolin pronto per la Champions League. Arriva il giovane Fabbrini dall’Empoli (da seguire con attenzione, raramente Pozzo sbaglia) e Danilo dal Palmeiras. Per ora nessuna cessione ma è vicina quella di Sanchez, resta solo da capire la destinazione. Difficile che parta anche Inler, soprattutto se va via il cileno.

E ora uno sguardo velocissimo in Europa: Real che ha già preso Sahin dal Borussia e (probabilmente) anche Neymar fresco mattatore della Libertadores. Il Barça, prossimo a perdere Bojan, si rinforzerà con uno fra Rossi e Sanchez, difficile Fabregas per motivi tecnici (un centrocampo Cesc-Iniesta-Xavi sarebbe troppo offensivo) ed economici (con 400 mln di debiti un solo innesto per la squadra più forte del mondo basta e avanza. Il Chelsea paga la clausola rescissoria al Porto e ingaggia Villas Boas, mentre il Manchester United piazza già tre colpi importanti: De Gea fra i pali, Phil Jones come riserva difensiva e soprattutto il velocissimo A. Young come ala offensiva dai Villans. Attivissimo anche il Psg che punta a tornare ai massimi livelli con Leonardo D.G. e un presidente arabo pronto a fare follie per i più forti giocatori in circolazione.

giovedì 23 giugno 2011

SANTOS IL SUDAMERICA E' TUO, RIVER SEMPRE PIU' DISPERATO

Una giornata quella ieri che potrebbe entrare nella storia del calcio sudamericano. Una notte completamente diversa per due grandi nobili che stanno vivendo un momento completamente diverso nella loro storia calcistica: il Santos neo campione del Sudamerica ed il River Plate sempre più vicino alla prima retrocessione della sua storia.

Partiamo giustamente dal Santos e dall'impresa compiuta da i ragazzi di mister Muricy Ramalho, capaci di vincere la Copa Libertadores, un trofeo che mancava nella storia del club dal 1963 quando ancora un certo Pelè calcava i campi da gioco. Un successo strameritato per una squadra composta da veri e propri fenomeni come Neymar, Ganso, Danilo e Ze Eduardo.
Dopo lo 0-0 dell'andata in casa del Penarol ( la grande sorpresa del torneo) i brasiliani hanno vinto 2a1 in un Vila Belmiro completamente esaurito per una finale che aspettavano da molto. Il vantaggio dei bianconeri è firmato dal giocatore più atteso della serata, la stellina Neymar che ad inizio ripresa ha trovato lo spazio giusto per scoccare il diagonale che ha fatto impazzire lo stadio. Il "nuovo Pelè" non sbaglia la partita dell'anno, molto probabilmente la sua ultima partita, visto l'interessamento del Real do Mourinho. Il raddoppio arriva grazie ad una splendida discesa conclusa con un perfetto tocco dell'interessantissimo Danilo. Il Santos gestisce la partita anche grazie ad un ottimo Ganso (il vero mister X del milan) ma sbaglia davvero troppe occasioni senza chiudere definitivamente l'incontro. Un incontro che si riapre grazie al gol di Estoyanoff e diventa negli ultimi minuti bellissimo. Gli uruguani ci provano con Martinuccio (piace a Roma e Catania) ma la palla non entra e così al fischio finale i brasiliani possono festeggiare la conquista della Copa.
Una Libertadores che ha messo in mostra grandi talenti dai già citati del Santos allo stesso Martinuccio per non dimenticare Alvarez (talento cristallino del Velez) già denominato il nuovo Kakà per le movenze che ricordano l'asso brasiliano. Oltre ai talenti è stata un torneo come al solito bellissimo ed imprevedibile, uno spot meraviglioso per il calcio sudamericano

Dalla gioia del Santos passiamo alla disperazione del River Plate. La squadra del Presidente Passarella rischia la retrocessione nella serieB argentina per la rpima volta nella sua storia. Il River, costretto a giocarsi lo spareggio salvezza con il Belgrano, ha perso la gara di andata in trasferta per 2-0 ed ora solo un'impresa al Monumental potrebbe salvare Lamela e compagni dal dramma. Una sconfitta clamorosa che rappresenta perfettamente il momento dei Los Millonarios, distrutta dalla tensione e incapace di reagire. Il Belgrano passa in vantaggio grazie al rigore trasformato da Mansanelli e propiziato da uno scellerato fallo di mano di Roman su un calcio d'angolo. Il River è tramortito e l'incubo retrocessione prende forma dopo il 2-0 di Pereyra, bravo ad anticipare Carrizo in spaccata.
Il River trascinato da Lamela ( che talento stratosferico!), sicuramente il migliore in campo, ci prova ma è più la confusione a far da padrona nelle giocate dei Millonarios. Al fischio finale le facce dei giocatori del River mostrano tutta la delusione per una sconfitta che può far cadere nel baratro una delle squadre più importanti del calcio argentino. Per salvare la faccia il River sarà obbligato a vincere con due gol di scarto ( bastano perchè viene premiata la categoria in cui si gioca), un'impresa non del tutto impossibile ma che ora come ora sembra sempre più lontana.

Le Tour de France: la corsa più bella del Mondo

Nasce nel 1903, per pubblicizzare un nuovo quotidiano sportivo, la corsa ciclistica più famosa del mondo. E' sempre stata corsa da quell'anno, tranne, naturalmente, quando scoppiarono la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. E si correrà anche quest'anno: dal 2 al 24 Luglio, 21 tappe, 2 giorni di riposo. Si potrebbe definire un Tour quasi anomalo: poca cronometro e tante montagne, a favorire atleti con qualità da grimpeur. Ma andiamo all'analisi tappa per tappa:


1a tappa, Passage du Gois La Barre-de-Monts > Mont des Alouettes Les Herbiers, 191,5km: in linea, classificata come pianeggiante, in realtà gli ultimi 4km tendono tutti verso l'alto, gli ultimi 2 con pendenza media del 5%. Non è scontato un arrivo classico da velocisti, e potrebbe spuntarla un corridore veloce con capacità di tenere in salita. Il vincitore indosserà la Maglia Gialla, nonostante non ci siano abbuoni al traguardo.


2a tappa, Les Essarts > Les Essarts, 23km: cronometro a squadre piatta e dove si possono sviluppare buone velocità. Chi vorrà vincere il Tour dovrà cercare di perdere il meno possibile in questi 23km.


3a tappa, Olonne-sur-Mer > Redon, 198km: occasione che difficimente le squadre degli uomini-jet si faranno sfuggire. Sarà molto probabilmente volata, anche se ancora una volta negli ultimi km il gruppo troverà una strada che tenderà a salire, ma molto meno che nella prima tappa. 


4a tappa: Lorient > Mûr-de-Bretagne, 172,5km: tappa adattissima agli scattisti, con gli ultimi 2km al 7% che tagliano fuori i velocisti puri. Potrebbe addirittura infiammarsi la lotta tra uomini di classifica che vogliono mettere in luce la loro condizione.


5a tappa, Carhaix > Cap Fréhel, 164,5km: tappa di difficile interpretazione, con molte salitelle, non classificate come gran premi della montagna, negli ultimi 20km che potrebbero mettere fuori dai giochi, ancora una volta i velocisti che non hanno il passo in salita. Anche l'ultimo km è in leggerissima ascesa. Certamente rimane adatto ad un velocista che ha superato indenne le asperità precedenti.


6a tappa, Dinan > Lisieux, 226,5km: è la tappa più lunga dell'intero Giro di Francia. Un altra tappa non da velocisti puri, con 2 gpm di terza e uno di quarta categoria, l'ultimo dei quali a 30km dall'arrivo. Ma le difficoltà non finiscono lì, dato che ci saranno altre asperità. In particolare dai -3 ai -1 la strada sale al 4%, prima di lasciare spazio ad un arrivo piatto.


7a tappa, Le Mans > Châteauroux, 218km: la tappa che parte dalla città che da vita ad una delle corse automobilistiche più famose del mondo nasce la 7a tappa del Tour 2011. Piatta, dall'inizio alla fine. Ruote veloci chiamate a rapporto, di certo non si faranno fregare un arrivo così comodo. 


8a tappa, Aigurande > Super-Besse Sancy, 189km: primo arrivo "in quota" della gara, a 1275 msl. In verità i gpm sono 4, ma tutti abbastanza facili. il più arduo è il penultimo, a meno di 30km dal tragurdo che è di seconda categoria. Nel finale gpm di terza categoria, con gli ultimi km abbastanza movimentati: dai meno 6,5 ai meno 3 la strada sale al 5%, per poi tornare a scendere, fino a un km e mezzo dalla conclusione. Da qui fino in fondo la pendenza media sarà del 7,6%. Ipotizzabile che i big si daranno battaglia, ma a scamparla potrebbe essere un uomo da classiche primaverile. 


9a tappa, Issoire > Saint-Flour, 208km: altra tappa mossa, con 8 gpm, il più duro di seconda categoria. L'ultimo km e mezzo che punta verso l'alto con una pendenza del 6,1%. Altro arrivo adatto a scattisti puri.


RIPOSO


10a tappa, Aurillac > Carmaux, 158km: tappa che viene definita per velocisti, ma in realtà è un continuo saliscendi, con un dislivello mica da ridere. L'ultimo gpm a 15 km dal traguardo: 3,9km al 4,1%. Difficile qualcuno possa evadere dal gruppo per arrivare a carmaux a braccia alzate, ma il gruppo dei velocisti potrebbe ridursi. Possibile anche l'arrivo di una fuga.


11a tappa, Blaye-les-Mines > Lavaur, 167,5km: prima parte mossa ma non troppo, arrivo adatto ai velocisti. 


12a tappa: Cugnaux > Luz-Ardiden, 211km: primo arrivo con le montagne vere. Dopo la Hourquette d'Ancizan, un colle di 10km al 7,5%, prima categoria, si scalerà il Tourmalet: 17km al 7,3%, primo gpm Horse Categorie. dalla sommità mancheranno 35,5km al traguardo. Gli ultimi 13,3 saliranno ancora, con una media del 7,4%. anche la Lux-Ardiden sarà un colle Horse Categorie. Gli ultimi 300m sono al 6,8%. magari non sapremo chi vincerà il Tour, ma già qualcuno in questa tappa potrebbe perdere contatto dagli altri uomini di classifica, rinunciando al sogno di portare la Maglia Gialla sui Campi Elisi .


13a tappa,  Pau > Lourdes, 152,5km: ormai ci siamo abituati a questo genere di tappe di montagna: Aubisque che si erge solitario a 42,5km dal traguardo. Difficile anche solo ipotizzare una scrematura eccessiva del gruppo, nonostante il colle in questione sia Horse Categorie da 16,4 km al 7,1%. Probabile arriverà un gruppo con tutti i migliori e magari qualche uomo non di classifica ma che sa difendersi in montagna che regolerà gli altri allo sprint. Non è da escludere neppure l'arrivo di una fuga cospicua. 


14a tappa, Saint-Gaudens > Plateau de Beille, 168,5km: 5 gpm a precedere il Plateau de Beille, HC di 15,8km al 7,9%. In questa tappa si può provare a fare la differenza, magari infliggendo distacco ad avversari diretti per la classifica generale. L'ultimo km spiana leggermente ed è al 2,5%. 


15a tappa, Limoux > Montpellier, 192,5km: classica tappa di trasferimento che premierà le ruote veloci del gruppo. Ultima possibilità per gli sprinters prima di Parigi. 


RIPOSO


16a tappa, Saint-Paul-Trois-Châteaux > Gap, 162,5km: lungo falsopiano ascendente interrotto da due discese fino al 140esimo km. Da qui partirà l'unica vera salita di giornata, il Col de Manse, seconda categoria, 9,5km al 5,2%, che non dovrebbe fare troppa selezione tra gli uomini di classifica. Dalla vetta 11km e mezzo di discesa che porteranno i corridori al traguardo. Possibile vittoria di uno scattista o l'arrivo della fuga. 


17a tappa, Gap > Pinerolo, 179km: il Tour sconfina in Italia, e affronta il Sestriere. 5 salite durante tutta la tappa, e la più difficile è proprio quella appena citata, che sarà affrontata a più di 60km dal traguardo. dalla vetta 45 km di discesa, fino a Villa Perosa, dove inizierà il colle di Pramartino, 6,7km al 6%, di seconda categoria. dalla vetta 8km di discesa, che porteranno all'arrivo di Pinerolo. Inutile dirlo che potrebbe essere giornata per una fuga a lunga gittata o ancora per uno scattista. Difficile vedere distacchi elevati fra gli uomini di classifica. 


18a tappa, Pinerolo > Galibier Serre-Chevalier, 200km: il Tour resta in Italia fino allo scollinamento sul Colle dell'Agnello, HC a 93km dal traguardo, che sarà seguito da altre due montagne ugualmente impegnative: l'Izoard a 65km dal traguardo e il Galibier: 23km al 5%, preceduto da altri 20km in falsopiano. Inutile dire che chi ha le gambe in giornate come questa può fare la differenza. E tanta. 


19a tappa, Modane Valfréjus > Alpe-d’Huez, 109,5km: La tappa in linea più corta del Tour de France 2011(fatta eccezione per la passerella di Parigi), ma anche una delle più impegnative. Saranno infatti affrontati 3gpm: il Col du Telegraphe, il Galibier, a 60km dal traguardo, e l'arrivo sarà posto sull'Alpe-D'Huez. 13,8km infernali all' 8% medio. Ultima occasione per gli scalatori di attaccare coloro che potrebbe fare la differenza nella cronometro del giorno successivo. 


20a tappa, Grenoble > Grenoble, 42,5km: prima e ultima cronometro individuale. Sarà l'ultima occasione in cui la classifica generale potrà subire dei cambiamenti. Non può essere definita piatta, ma neanche troppo impegnativa, con due falsi piani posti nella prima metà del percorso. Chi ha le gambe e deve lottare per una buona classifica dovrà spingere a tutta fino all'ultimo centimetro.


21a tappa, Créteil > Paris Champs-Élysées, 95km: arrivo ormai classico al Tour e tappa più ambita dai velocisti rimasti in gruppo. Difficile se non impossibile vedere un arrivo diverso da una volata a ranghi compattissimi. Per i big sarà pura passerella. 


Lo spazio e le tappe per attaccare non mancano, ed è forse il Tour più favorevole agli scalatori degli ultimi anni. Lo spettacolo sarà grande, come al solito, e noi non possiamo far altro che godercelo.