L'arrivo non era per velocisti puri, con una leggera salita nel finale. Tutti si attendevano Hushovd, invece è un altro norvegese a conquistare la vittoria. Edvald Boasson Hagen, classe '87, talento infinito, che ancora non è stato espresso a pieno; neppure lontanamente. Magari alcuni lo ricordano al Giro 2009, che vinceva a Chiavenna in uno sprint ristretto per distacco, in maglia Higroad. Son passati quasi due anni, e quello che sembrava un predestinato ha raccolto in verità molto meno di quello che ci si aspettava. Infatti, dopo il passaggio al team Sky nel 2010, è stato tormentato da numerosi problemi fisici, l'ultimo dei quali poche settimane fa, che lo ha costretto a saltare la prova in linea dei campionati nazionali norvegesi(dopo che aveva vinto la prova a cronometro) e quasi anche il Tour de France.
la tappa di oggi è la più lunga la Grand Boucle, e il percorso ondulato incitava alla fuga. Prima ora ai 50 di media, perchè oggi evadere dal gruppo è veramente difficile. Ad evadere sono in 5: Westra e l'infaticabile Hoogerlad per la Vacansoleil, Roux per la FDJ, Douque della Cofidis e Malori per la Lampre. Il vantaggio arriva fino a 11'45'', ma da quando mancano 120km al traguardo dietro tirano forte: Garmin e HTC non vogliono farsi sfuggire l'occasione di piazzare Hushovd e Goss. In breve il distacco scende, e quando mancano 60km all'arrivo è di 1'50''. Proprio in questo momento scattano Westra, per assicurare la maglia a Pois, e Malori. Il margine sugli inseguitori sale, ma non troppo, tornando a quasi 3'.
Dietro però non vogliono lasciare margine, e quando mangano 20000 metri dal traguardo quasi vedono i due al comando, con soli 25'' di ritardo. E' quindi il parmense a rompere gli indugi e saluta il compagno di fuga. Addirittura guadagna sul gruppo, che torna a 40''. E' un azione entusiasmante, con il giovanissimo azzurro che spinge sui pedali in modo terribilmente costante. Il suo sogno svanisce quando manacano soli 2,7km. Durante questo favoloso attacco è però caduto Levi Leiphaimer, che arriverà al traguardo con 1'05'' di ritardo dagli altri contendenti alla Maglia Gialla.
Da questo punto ogni colpo di pedale là davanti è destinato allo sprint. Sulla breve asperità si susseguono diversi scatti, tra gli altri quelli di Vandert, Voeckler e Mollema. Geraint Thomas, ultimo uomo della Sky pilota in modo egregio il suo capitano del giorno, che parte forte ai 250m, per stoppare Ciolek. Alla sua ruota Hushovd, e dall'altra parte Goss possono fare poco o nulla, perchè oggi il giovane talento norvegese pare imbattibile. Secondo arriva l'australiano vincitore dell'ultima San Remo, e terza la Maglia Gialla. Al quarto posto si classifica Feillu, davanti a Rojas, Vichot e Gilbert. Chissà che questa vittoria non possa dare nuova verve alla carriera di Edvald, che forse deve ancora trovare la sua vera dimensione.
Dando uno sguardo "dietro", per il secondo giorno consecutivo non conquista l'ultimo posto Jerome, che arriva penultimo. In classifica generale "guida" comunque con ben 11' di vantaggio sul penultimo, Jesus Hernandez.
Domani occasione d'oro per i velocisti. Favorito numero 1, naturalmente, Cavendish, che dopo aver perso la prima volata si è ampiamente rifatto ieri vincendo una tappa non adattissima alle sue caratteristiche. Attenzione, naturalmente a Farrar, Petacchi, Rojas e Greipel che cercheranno di far saltare il banco.
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