lunedì 25 luglio 2011

FESTA URUGUAY!

E finalmente la Copa America dalle mille sorprese arriva alla fine. E lo fa in un modo a cui non ci aveva più abituato, ovvero con due risultati (quelli delle finali 1°-2° posto e 3°-4°) “scontati” sulla carta e che infatti si verificano sul campo.

Cominciamo, come giusto, dai “campeones”. Dopo aver sofferto nel girone, i giocatori della celeste hanno sconfitto ai rigori l’Argentina ai quarti e il Perù in semifinale, per poi concludere la loro storica cavalcata alla 15° Copa (nessuno come loro, meglio persino di Argentina e Brasile) con un secco 3-0 in finale ai danni del Paraguay, altra grande rivelazione del torneo, arrivata in finale con 5 pareggi in 5 partite. Ma il match è a senso unico, dopo appena 2’ la celeste rischia il vantaggio evitato solo da un netto fallo di mano di Ortigoza su colpo di testa ravicinato di Coates. Il gol è nell’aria, e infatti al 12’ Suarez fa 1-0 con un gran tiro di sinistro imparabile per Villar. Il primo tempo sembra scivolare via così, poche azioni da rete e tantissimo nervosismo fra le due squadre, ma al 42’ ecco il gol di Forlan che porta gli uomini di Tabarez al riposo per 2 reti a zero: contropiede innescato da un passaggio errato di Ortigoza e finalizzato ancora di sinistro, stavolta dal bomber dell’Atletico Madrid. Nella ripresa ancora molti più calci che calcio, fino al 74’ quando Villar è abile a disinnescare una forte conclusione di Eguren, e all’ultimo minuto regolamentare arriva anche la terza rete, firmata ancora in contropiede, ancora di sinistro e ancora da Forlan, che sale così a quota 32 gol ufficiali con la maglia della nazionale e ne diventa primo goleador. Festa incredibile per un paese di 3 milioni di abitanti (meno della Puglia, addirittura un terzo di tutta la Lombardia) che vive di calcio e che dopo il 4° posto del mondiale dell’anno scorso può tornare a festeggiare una Copa America dopo 16 anni di astinenza (l’ultima in casa nel 1995 in finale contro il Brasile ai rigori). Applauso anche al Paraguay che ha avuto la fortuna di arrivare alla finalissima vincendo sempre ai rigori le gare ad eliminazione diretta (ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci) e che, pur partendo dal ruolo di sfavorita, ha provato a creare il suo gioco per impensierire ­­Muslera.


Nella finalina giocata sabato 23 fra Venezuela e Perù, vittoria fin troppo facile dei biancorossi sui vinotinti per 4-1, mattatore Guerrero che con una tripletta vince il trofeo di capocannoniere della competizione. Le altre reti sono state messe a segno da Chiroque (1-0 Perù) e da Arango (momentaneo 1-2 venezuelano).

Si conclude quindi una competizione che passerà alla storia per le clamorose eliminazioni ai rigori ai quarti di finale delle strafavorite Brasile e Argentina, le cui stelle non hanno brillato come sarebbe stato lecito aspettarsi, ma anche della Colombia e del Cile, due possibile outsider che sempre ai quarti hanno perso contro Perù e Venezuela. Merito invece ancora all’Uruguay che è stata l’unica “big” ad arrivare fino in fondo e poi a fare suo l’ambito e insperato (soprattutto all’inizio) trofeo.

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