sabato 2 luglio 2011

Gilbert in Giallo, Contador annaspa!

L’avevamo lasciato una settimana fa, che si coccolava la sua nuova maglia di campione Belga. E’ resistita un giorno di corsa, sulle sue spalle, prima di essere sostituita dalla più prestigiosa e cercata da qualsiasi ciclista: la Maglia Gialla. Infatti ha vinto, stravinto la prima tappa del Tour de France 2011, dal Passage du Gois a Les Herbies, sul Mont des Alouettes.  Dopo il suggestivo passaggio in passerella sul Passage du Gis il via ufficiale: subito a scatenare le danze un Europacar, Quemeneur, al quale si aggregano nel giro di poche decine di metri Roy(FDJ) e Westra(Vacansoleil). Il loro vantaggio massimo arriva fino a 6’, ma da dietro non vogliono lasciare spazi, e già a 80km dal traguardo il ritardo del gruppo è di 3’. Dietro a fare il ritmo la Omega-Pharma, per Gilbert, e la Garmin per il Campione del Mondo Thor Hushovd. Il gruppo è di nuovo compatto a 20km dall’arrivo, e sembra avviarsi verso un tranquillo sprint sull’ultima salitella: 2km al 4,7% di pendenza media. Di certo nessuno avrebbe potuto ipotizzare ciò che è successo a circa 9km dal traguardo: un Astana sbatte contro una tifosa che si trovava a bordo strada. Naturalmente il corridore perde l’equilibrio e cade verso la pancia del plotone, innestando una reazione a catena che crea come una trincea che sbarra il passaggio a chiunque. Nella prima parte del gruppo c’è un po’ di indecisione, dato che davanti sono rimasti in pochi e si cerca di fare la conta di chi è rimasto attardato. Quando la situazione si ristabilizza le immagini mostrano Alberto Contador nel secondo troncone del gruppo, assieme a Samuel Sanchez. Il loro ritardo è di circa 30’’, ma davanti sono pancia a terra per cercare di guadagnare il più possibile. I Radioschack in particolare imprimono un ritmo indiavolato per poi lasciare agli Omega l’incombenza di pilotare il loro capitano sul traguardo. Ai meno 2 un’altra caduta, che coinvolge, tra gli altri anche Ivan Basso e Andy Schleck. Essendo però all’interno degli ultimi 3km il loro ritardo è stato neutralizzato. Nel primo gruppo intanto si scatena la bagarre. Ci provano in tanti, tra i quali Alexander Vinokourov, ad evadere, ma vengono sempre chiusi  dagli uomini di Gilbert. L’unico che riesce a prendere un buon vantaggio è Cancellara; l’attacco è deciso, e per gli altri sembra destino quello di rivederlo al traguardo per complimentarsi della vittoria. Invece è proprio il vallone che ricuce di persona lo strappo, facendo il vuoto dietro di sé. Quando il diretto lo vede giungere alle sue spalle si ferma, aspettandolo. Quando però Gilbert riparte Fabian non può farci nulla e si deve arrendere, scavalcato anche da un lestissimo Evans, a 3’’, e Hushovd, che guida il gruppo a 6’’. Con lo stesso distacco, compresi i reduci della seconda caduta, e papabili per fare classifica troviamo: Van Den Broeck, Andrea Kloden, Cristopher Horner, Tony Martin, Andy e Frank Schleck, Peter Velits, damiano Cunego, Alexander Vinokourov, Nicholas Roche, Levi Leiphaimer, Janez Brajkovich, Vladimir Karpets, Ivan Basso, Bradley Wiggins e  Robert Gesink. Dopo di loro un gruppetto a 1’20’’ del quale fanno parte: Samuel Sanchez e Alberto Contador. Ad addirittura 1’55’’ troviamo: Roman Kreuziger, John Gadret, e Vasil Kiryenka. A 2’25’’Hubert Dupont, a 2’36’’ David Arroyo. Non male, dato che siamo solamente alla prima tappa. Il distacco più importante è naturalmente quello di Alberto Contador rispetto a quasi tutti i suoi avversari diretti. Lo spagnolo è sembrato anche passivo nell’inseguimento, al quale non ha preso parte. 

1 commento:

  1. Gilbert ha fatto qualcosa di incredibile. Una volata di 600 metri strepitosa e pazzesca. Il belga ha dimostrato chiaramente di essere il più forte di tutti in questo momento negli arrivi con un leggero strappo finale.
    Molto ma molto bene Cadel Evans, mi è piaciuto moltissimo e spero che non sia già troppo in forma. Attenzione perchè zitto zitto Van Den Broeck è li e potrebbe essere pericolisissimo.
    Contador è stato molto sfortunato ma anche molto ingenuo a trovarsi in quella posizione. Ingenuità segno forse del troppo stress che lo spagnolo ha.

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