martedì 8 novembre 2011

CICLISMO, IL PAGELLONE

 Gentili lettori, come promesso ecco le altre pagelle dei protagonisti della stagione ciclistica appena conclusa.


WIGGINS, Bradley: voto 7. Sembra davvero in forma al Tour de France, ma una caduta lo mette fuori gioco. Si ricicla alla Vuelta, dove sembra lottare per la vittoria fino all'Angliru. Poi cede, ma rimane comunque sul podio, terzo alla fine. Grandissimo lavoro svolto per Cavendish al Mondiale. In giugno coglie il successo al Delfinato. Regolarista.


NIBALI, Vincenzo: voto 6,5. Terzo al Giro, ma non prova neanche a vincere. Unico attacco portato sula discesa del Giau gli fa più male che bene. In salita non sembra ancora poter reggere il livello dei migliori, ma in ogni caso riesce a fare qualcosa di buono. Alla Vuelta si spegne appena arrivano le montagne. Prova il numero al Lombardia, ma le gambe non reggono fino alla fine. Da migliorare.


FROOME, Chris: voto 7. Pazzesco alla vuelta. Imbocca le tre settimane di grazia. Se non avesse dovuto lavorare per Wiggin probabilmente la Rossa sarebbe andata a lui. Si sacrifica anche lui per Cavendish al Mondiale. Sorpresa.


MARTIN, Tony: voto 7. Media tra 9 come cronoman, cioè il suo vero lavoro, e il 5 da uomo da Grandi Giri. Ancora troppo pesante per quest'ultima prova, mentre a crono ormai è diventato il più forte, imponendosi in tutte quelle più importanti. Compreso il Campionato del Mondo. Pendolino.


NUYENS, ZAUGG, VANSUMMEREN: voto 7. Portano a casa 3 classiche monumento, e questo rende la loro stagione oltremodo positiva. Bravi a tutti per il coraggio e le gambe che hanno avuto in momenti topici. Inaspettati.


SCARPONI, Michele: voto 7. Grandissima prima parte di stagione, da protagonista. Buon Giro chiuso al secondo posto, e provando a vincere, poi sparisce. Torna alla Vuelta ma è un'apparizione davvero infelice, e chiude malamente la stagione non partecipando al Lombardia come previsto. Non sarà un fenomeno, ma il suo lo fa eccome.


KITTEL, Marcel: voto7. Stagione da plurivittorioso. Delude un po’ nella seconda parte di stagione, e in particolare alla Vuelta. Grandissima prestazione al Giro di Polonia, dove riesce a regalare biciclette di distacco a tutti gli avversari. Adesso deve fare il salto di qualità e misurarsi con i migliori.


GREIPEL, Andre: voto 6,5. Contro Cavendish è difficile, certo, ma riesce comunque a difendersi. Porta a casa una vittoria di tappa al Tour, mentre al Mondiale raccoglie meno di quello che era in grado, con una volata straordinaria partita però dalle retrovie. Fosse partito davanti chissà che non avrebbe potuto impensierire il folletto dell’Isola di Man. 


FARRAR, Tyler: voto 6. Stagione difficile, sin dall’inizio. Non trova continuità. Va al Giro per rifarsi ma lo colpisce la tragedia del miglior amico Wouter Weylandt. Commovente sul traguardo di Livorno, che piangeva come un bambino. Ha la forza di riprendere dopo il Giro, e trova la vittoria allo ZLM Tour. Poi vince anche al Tour, mostrando dopo il traguardo in entrambe le occasioni la “W”. Inesistente nel finale di stagione e al Mondiale. 


GUARDINI, Andrea: voto 7. Ottima prima stagione da pro. Porta a casa vittorie su vittorie. Quando partecipa allo sprint vince. Il problema è ancora la tenuta sulle lunghe distanze e sulle salite, anche brevi. Come punta di velocità non è inferiore a nessuno. Nella seconda parte di stagione migliora nei punti deboli. In crescita.


SCHELCK, Frank: voto 7. Anche lui, come il fratello corre poco, ma qualcosa di più, comunque. Secondo alla Liegi, poi vuole rivincere il Tour de Suisse, ma non ci riesce. Al Tour conquista il primo podio della carriera. Stagione positiva. Costante.
Samuel Sanchez, voto 7. Corre poco, ma al Tour si difende bene. Non sembra quasi mai in lotta per la vittoria, ma chiude in una buona posizione, portando a casa una tappa e la Maglia a Pois, che è sempre prestigiosa. 


CUNEGO, Damiano, voto 6,5. Da qui si può ricominciare. Buona stagione nelle corse a tappe, mentre nelle Ardenne lascia a desiderare. Dopo le classiche, chiuse quasi in maniera disastrosa, si presenta al Tour de Suisse, e in montagna è nettamente il migliore. Conquista due secondi posti, e perde la classifica generale per 4’’ a causa di una brutta crono finale. Si presenta al campionato italiano da favorito, ma i stacca da più di 30 atleti. Ridimensionato in vista del Tour, alla fine chiude settimo, e miglior italiano. Certo, non entusiasma, ma eravamo abituato a vederlo veleggiare nelle retrovie. Ricostruzione. 


BASSO, Ivan: voto 5. Punta deciso al Tour de France, e con Contador non al meglio sembra l’occasione della vita. Corre bene la prima settimana, dove gli strappi lo fanno soffrire. Male la Liquigas nella cronosquadre, arriva alle montagne con un buon ritardo. Sui Pirenei sembra il più forte, mettendo più volte il gruppo in fila. Perde nelle tappe miste, poi si rifà sul Galibier, dove arriva vicino ad Evans. Crisi sull’Alpe d’Huez, che lo obbliga a chiudere in ottava posizione. Certamente condizionato dalla caduta di Maggio sull’Etna, ci si aspettava di più. Delusione. 


RODRIGUEZ, Joaquim: voto 7. Garagista di professione, quando la stada sale forte lui c’è sempre. Digerisce ancora male le salite lunghe e quelle pedalabili. Sulle ardenne incontra un Gilbert formato Hulk, nei Grandi Giri fa fatica. Grimpeur.


GADRET, John: voto 7. Si presenta al Giro un po’ in ombra, quasi non considerato. Invece corre davvero bene, e combattivo. Spesso scatta dal gruppo dei big, guadagnando. Bellissima vittoria a Castelfidardo, dedicata a Weylandt. Chiude in quarta posizione, subito dietro Nibali. Poi sparisce. Riscoperto.


BOONEN, Tom: voto 5,5. Vince alla Gand, mentre alla Roubaix la sfortuna lo assale. Lo ricordiamo fermo in mezzo alla Foresta di Arenberg, per un guaio meccanico. Prova a rientrare, e quando sembra quasi vicino a compiere l’impresa è coinvolto di nuovo in una caduta. Seconda parte di stagione saltata a causa di un brutto infortunio. Rimandato.


PETACCHI, Alessandro: voto 5,5. Tra i top sprinter è quello che delude di più. Una sola vittoria al Giro, e non riesce mai competere con i vari Cavendish, Greipel eccetera. Manca in velocità di punta. Poi la FCI gli toglie la possibilità di correre un Mondiale davvero adatto. Sul viale del tramonto.

KREUZIGER, Roman: voto 5. Si conquista la maglia bianca al Giro, mentre al Tour cade e non è mai protagonista. Su di lui c'erano ben altre aspettative, questa non può che essere considerata come una stagione deludente. Certo è giovane, si può rifare. Rimandato.

ANTON, Igor: voto 4,5. Puntava ai GT, specialmente Giro e Vuelta. Se ne torna a casa con due tappe. Pochissima roba per ciò che aveva proclamato. Bocciato.

MENCHOV, Denis: voto 5. Anche lui puntava alla classifica al Giro e alla Vuelta. Entra sempre in condizione troppo tardi, e nonostante delle buone terze settimane paga oltremodo le scoppole prese  nei primi 15 giorni di entrambe le competizioni. 

SASTRE, Carlos: voto 4. Forse sarebbe stato meglio appendere la bici al chiodo qualche anno fa, dato che ormai da tempo si intravede la parabola calante della condizione del vincitore del Tour 2008. In ogni caso lui ci prova, e talvolta ci fa quasi sognare un'ultima impresa. 


Nei prossimi giorni un approfondimento sul movimento italiano, quindi continuate a seguirci!

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