Cinque giornate e già molti verdetti, sicuramente troppo
prematuri per essere veri. Ma qualcosa dice che, forse, quest’anno sarà un
campionato nuovo, diverso dai molti passati, diciamo dal 2006 a oggi. Le
milanesi stanno realmente entrando in crisi e perdendo la supremazia sulla
serie A o è solo un fatto momentaneo, dovuto alla preparazione affrettata per
la Supercoppa il 6 agosto a Pechino (fenomenale nella sua assurdità…)? La
verità probabilmente sta, come accade spesso, nel mezzo. Perché è vero che
Milan e Inter sulla carta hanno le rose più forti e il futuro non può essere
che migliore, ma d’altra parte le due sconfitte di questa giornata contro
Juventus e Napoli non possono che lanciare forti campanelli d’allarme. Perché finalmente
dopo 4 stagioni senza un trofeo, alla quinta i bianconeri sembrano aver trovato
l’allenatore e la rosa adatti per tornare a vincere. E perché il Napoli,
migliorato sensibilmente di anno in anno, non può rimanere l’eterna squadra “bella,
ma perdente”.
Ancora 33 giornate e sapremo tutto.
Dopo questa breve introduzione, passiamo al resoconto dei
match.
Luis Enrique in conferenza stampa |
Il quinto turno è cominciato sabato alle 18 con la prima
vittoria casalinga della nuova Roma di Luis Enrique, finalmente convincente nel
3-1 contro l’Atalanta. In rete per i giallorossi Bojan, Osvaldo e Simplicio,
mentre il momentaneo 1-1 atalantino era stato siglato dal tanque Denis a inizio
ripresa. I giallorossi riusciranno ad essere realmente insidiosi per la
vittoria finale? Luis Enrique dopo un pessimo avvio sta convincendo sempre di
più la piazza, partita dopo partita, e chissà mai che i suoi anni al Barcellona
l’abbiano veramente fatto diventare un vincente.
Maggio esulta dopo il 2-0 |
Il primo fatto incredibileee (cit.) è avvenuto sabato sera
in quel di San Siro, dove il Napoli ha vinto per 3 reti a contro l’Inter di Ranieri. Partita
condizionata però dalla prestazione arbitrale di Rocchi, che prima ammonisce
Obi per un fallo non da giallo e poi concede un discutibilissimo rigore ai
partenopei espellendo il giovane nigeriano. Hamsik si fa parare il tiro da
Julio Cesar ma sulla ribattuta Campagnaro insacca. All’intervallo espulso per
proteste Ranieri. Nella ripresa l’Inter prova a ribaltare il risultato
fiduciosa anche per via dell’ottimo primo tempo giocato (durante il quale
Pazzini si era visto annullare un gol per fuorigioco millimetrico), ma Maggio
spegne le speranze neroazzurre prendendo il tempo a Nagatomo e superando Cesar
con un delizioso pallonetto: 0-2. Nel finale si aggiunge all’impresa anche
Hamsik, al primo gol alla Scala del Calcio.
Lunch-match domenicale ricco di adrenalina: finisce infatti
3-3 al Piola fra Novara e Catania. Ospiti avanti con Legrottaglie, pareggio di
Rigoni su rigore. Ancora Catania in vantaggio con Lodi, pareggia l’ex Morimoto
e all’85’ Jeda fa addirittura 3-2 Novara, ma al 91’ Gomez pareggia dividendo
così la posta in palio.
Continua a volare l’Udinese, che si impone 2-0 in casa su un
inguardabile Bologna (ultimo a un solo punto insieme al Cesena) grazie alle
reti di Benatia e del solito immenso Totò di Natale.
Il rigore di Giovinco che vale il 2-0 per i ducali |
Vince anche la Lazio a Firenze. Vantaggio viola dopo pochi
minuti con Cerci, ma i biancocelesti vengono fuori alla distanza e portano a
casa i 3 punti grazie ad un rigore di Hernanes e a Klose. 2-0 del Cagliari a
Lecce, decidono Thiago Ribeiro e Biondini. Stesso punteggio anche per il
Palermo, che in casa batte il Siena. In rete Migliaccio nel primo tempo e
Hernandez su rigore nel recupero finale. 3-1 del Parma in casa sul Genoa. Al
Tardini nei primi 45’ va in onda il Giovinco-show, due gol per la formica atomica.
Arrotondano il punteggio Morrone e al 90’ il solito Palacio su rigore.
Unico 0-0 pomeridiano quello fra Cesena e Chievo.
La prima rete di Marchisio |
Nel posticipo dominio Juve contro uno stanco e
irriconoscibile Milan, che in 96’ tira una volta sola in porta. Partita incanalata
sullo 0-0 fino al 41’ della ripresa, quando Bonera in scivolata tira la palla
sulla tibia di Marchisio e fa esplodere involontariamente lo Juventus Stadium. Nel
finale espulso per doppia ammonizione Boateng e raddoppio bianconero ancora con
il principino, stavolta con la complicità di Abbiatti che non trattiene un
modesto tiro della mezzala azzurra.
Ora la sosta per le nazionali, si riprende fra due weekend
con gli anticipi causa Champions di Milan (vs Palermo), Inter (a Catania) e Napoli
(al San Paolo contro il Parma). Juventus impegnata a Verona domenica alle 15
mentre il posticipo vede l’emozionante derby della capitale fra Lazio e Roma.
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