lunedì 10 ottobre 2011

LE "CINQUE GIORNATE" DI MILANO

Entriamo nella settimana in cui tornerà il campionato ma non possiamo già trarre un bilancio della stagione delle due squadre che fin da inizio stagione erano considerate le vere candidate al trionfo finale. Le due milanesi faticano molto in quest'avvio di stagione e si ritrovano incredibilmente nei bassifondi della classifica, più vicino alle squadre che lottano per la retrocessione che a quelle che stanno nei piani alti della classifica.
Cinque giornate da incubo per Milan ed Inter, cinque giornate che hanno lasciato (vedi esonero Gasperini) e che lasciano dubbi, perplessità ma che dimostrano che molti errori sono stati commessi già dal mercato estivo.
Se sommiamo i punti di entrambe le squadre non saremmo neanche in vetta al campionato e questo è un dato che deve far riflettere molto: cos'è successo? cosa si è sbagliato? tutta colpa degli infortuni o c'è dell'altro? Tutte domande a cui cerchiamo di dare una risposta con la consapevolezza che siamo solo all'inizio ma che già dalle prossime giornate per entrambe le compagini sia vietato sbagliare e che anche un solo altro passo falso possa già compromettere un intera stagione.
Il Milan, partito con i favori del pronostico, soffre maledettamente un inizio di campionato davvero tosto; infatti i rossoneri nelle prime cinque giornate oltre alle trasferte di Napoli e Torino, hanno affrontato già Udinese e Lazio con l'unica consolazione di aver trovato un Cesena in piena crisi che ha permessi di centrare l'unica vittoria di questo inizio. Ma il calendario difficile non può essere l'unica scusante, la squadra è apparsa senza un'idea di gioco, spenta e con una condizione fisica nettamente peggiore degli avversari. Napoli e Juve hanno massacrato il Milan sul piano del gioco e sulla freschezza fisica e il numero degli infortunati in casa rossonera non può essere l'unica causa delle due debacle. E' vero la lista infortunati è piena da inizio e se agli infortunati di lungo corso come Mexes, Robinho ed Inzaghi ci aggiungi il solito Pato (il brasiliano ed i suoi infortuni sono ormai un abitudine di inizio stagione),Ibra, Ambrosini, Gattuso, Boateng; Allegri si trova con i giocatori contati e qui entra in gioco il mercato estivo completamente sbagliato. Il tanto citato misterX, colui che doveva spaccare gli equilibri del campionato e fare il salto di qualità al Milan, non è arrivato ma sono arrivati solo ottimi giocatori che si possono assemblare bene nello schema di Allegri. Anche l'allenatore toscano ha le sue colpe: sciagurata l'idea di lasciare fuori dalla lista champions un giocatore come Inzaghi ed inspiegabile le rinuncia ad Aquilani a Torino per far spazio al disastroso Emanuelson, e la poca voglia di rischiare un talento cristallino come quello del piccolo faraone El Sharawi. Dal mercato estivo non è arrivato il vice Ibra e l'assenza dello svedese ha pesato parecchio nelle prime giornate, un assenza solamente mascherata dal pareggio in casa del Barca. Ora anche Ibra ci mette del suo con le solite dichiarazioni che aprono un polverone sulla situazione del centravanti rossonero: i mal di pancia di Ibra sono ormai conosciuti e forse anche lo svedese, partito con la carica e la voglia di vincere tutto, si è accorto che a questa squadra manca qualcosa e forse le sue certezze sono crollate dopo il pessimo inizio di stagione.

Se il Milan non sta bene, l'Inter sta ancora peggio. Un disastro l'inizio di stagione per i nerazzurri, un inizio culminato con l'esonero di Gasperini che fa da cornice ad una serie di errori macroscopici della dirigenza interista. Il tutto parte da quest'estate e dalla decisione di tenere Sneijder e di mandare via Eto'o e di sostituire il camerunense con Forlan, con caratteristiche completamente diverse dalla campione africano, lasciando un buco enorme nello spogliatoio dove il camerunense era uno dei re. Il secondo errore è quello di puntare su Gasperini senza avere piena fiducia in lui (ricordo che il tecnico ex Genoa era la quarta scelta) e senza costruire una squadra che si avvicini al modulo con cui il Gasp voleva giocare. Risultato tre sconfitte contando anche la Champions e uno scialbo pareggio casalingo con la Roma, che hanno portato all'esonero del tecnico. Le colpe non sono solo della società ma anche dell'allenatore, testardo nello schierare un'improponibile difesa a tre e nel lasciar fuori Pazzini per far spazio a Milito che sembra sempre di più la brutta copia del giocatore simbolo del Triplete.
La squadra è sotto accusa, i giocatori vengono criticati e i nuovi arrivati, vedi Alvarez e Jonathan, sono già definiti dei bidoni; Moratti prende in mano la situazione e cerca di dare una scossa a tutto l'ambiente chiamando sulla panchina dell'Inter il perfetto allenatore per queste situazioni, Claudio Ranieri. Il nuovo allenatore lascia subito la sua impronta e cambia totalmente l'Inter che per magia torna a vincere due partite consecutive contro Bologna e Cska, fino ad arrivare alla debacle casalinga contro il Napoli. Lo 0-3 finale è condizionato pesantemente dall'arbitraggio disastroso di Rocchi, che sbaglia tutto ma davvero tutto. L'Inter si fa prendere da un nervosismo impressionante e anche giocatori come Zanetti e Julio Cesar perdono le staffe, segno di un'inquietudine generale nello spogliatoio nerazzurro. ranieri ha ancora molto da lavorare, soprattutto sulla testa dei giocatori, che sono passati dalla gloria eterna all'essere dei brocchi che non vincono più nulla. A gennaio bisognerà agire sul mercato rimpolpando un centrocampo ormai vecchio e logoro, apparso senza idee e costretto a schierare giocatori seppur bravi come Obi e Coutinho, ma che di certo non danno le garanzie di successo che tutti i tifosi nerazzurri si aspettano.

Sembra passato già un intero campionato e le sentenze sulle due milanesi non si sono di certo fatte mancare, ma vederle la in fondo ala classifica fa pensare che qualcosa stia cambiando o che entrambe le squadre stiano vivendo solo un momento di crisi per poi riemergere per un finale si stagione completamente diverso. Già dalla prossima giornata vedremo se questa sosta ha fatto bene, se ha ricaricato due squadre spente, se ha riportato quell'entusiasmo in una città che ama e vive per il calcio.

2 commenti:

  1. Rischiando di finire tra le "ultime parole famose" provo a difendere Ranieri, che ha trovato una squadra davvero allo sbaraglio, e l'ha rimessa quantomeno nell'ottica della vittoria. Ingiudicabile la partita contro il Napoli, dove i primi ottimi 40' sono stati vanificati da chiamate da film fantascientifico di Rocchi, che potrebbe seriamente pensare di diventare l'erede di Steven Spielberg, ma con certe idee completamente fuori dagli schemi e rivoluzionarie sulle regole di gioco da potersi presentare a Palo Alto e richiedere il posto del compianto Steve Jobs. La fantasia non gli manca di certo.

    Per giudicare il Milan mi riservo di aspettare i rientri dagli infortuni, ma la Supercoppa potrebbe aver condizionati tanto.

    Complimenti anche alla FIGC

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  2. Sono d'accordo con te su Ranieri, infatti ho criticato soprattutto l'operato di Gasperini e della società. Ranieri ha un'altra grande chance di allenare una big e credo che ci metterà grande entusiasmo per non sprecarla.
    Sul Milan la Supercoppa ha fatto pensare che andasse tutto bene ma ricordo che c'erano Ibra, Robinho,Pato insomma tutte le punte. Serve un vice Ibra e un centrocampista di grande qualità,che sostituisca il più forte centrocampista al mondo, un certo Andrea Pirlo

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