sabato 21 maggio 2011

VUELTA DE ITALIA

Al Giro si parla spagnolo: nella tappa regina, ma senza corona, del Giro 2011 vince Igor Anton, basco dell'Euskaltel. Non c'è più il Crostis, abolito perchè "non ci sarebbero state condizioni di equità sportiva", questa la ragione ufficiale dell'annullamento da parte della giuria. Sì, perchè non ci sarebbero le ammiraglie, ma solo le moto. Perchè per un problema meccanico i corridori avrebbero potuto perdere il Giro. e allora cosa dovrebbe dire Tom Boonen, del quale tutti abbiamo impresse nella mente le immagini da solo, a bordo della strada nella Foresta di Aremberg, senza che nessun'ammiraglia potesse aiutarlo. Lì ha perso la possibilità di giocarsi la Roubaix, la corsa per lui più importante. Allora dall'anno prossimo dovremmo togliere il tratto di paveè simbolo della gara in linea più dura al Mondo. Ma lasciamoci tutto alle spalle, almeno per un po'. Al posto del Mostro il Tualis, un cavalcavia in confronto. Fuga con Rabottini, Brambilla e Tankink. A 45km dall'arrivo, con i tre in vantaggio di 6' arriva una comunicazione: niente Tualis. Niente Tualis perchè gli abitanti del paese dove si snoda la salita, coloro che si eran dati da fare giorno e notte per mettere la discesa in sicurezza, avevano pensato ad un posto di blocco, per boicottare quella corsa che li aveva meramente oltraggiati. E allora? I km al traguardo diventano poco più di 20, prima che ce ne si accorga arriva lo Zoncolan. Liquigas davanti subito prima della salita che portano il distacco a poco più di 3', troppo poco per sperare. Appena inizia la parte difficile inizia la danza: JRO, Purito Rodriguez scatta, facendo la differenza; appena la strada sale vede rosso e non riesce a resistere, deve scattare. Poco dopo, 7km al traguardo scatta Igor Anton, staccando tutti i migliori di ruota. Ottiene forse il lasciapassare della Maglia Rosa Contador, che prima del forcing gli lascia guadagnare una cinquantina di metri. Poi parte, accelerazione non decisa, ma che fa male. Dietro di lui solo Sacrponi, con un po' di fatica. Dietro Nibali, poi tutti gli altri, nell'ordine Menchov, Rujano, Gadret, in difficoltà Kreuziger e Arroyo. Contador agile, Scarponi più duro. Davanti la maglia arancio , sempre a 50m, che non saranno più ricuciti. Nibali, regolare nell'ascesa, si riporta sui 2, e tira dritto, mettendo in difficoltà scarponi, che cede. Gli ultimi km sono una processione, in cui i distacchi rimangono invariati, al massimo aumentano un po'. Solo Contador ha ancora la forza di allungare, due volte, nei confronti di Nibali, guadagnando poche decine di metri sotto il traguardo. Dopo di loro arriva uno Scarponi in ripresa, seguito da Menchov, le cui quotazioni per una positiva seconda parte di Giro sono in netto guadagno. Uno splendido sesto posto per Gadret, che si conferma a livello dei migliori. Settimo, delusione di giornata, Rujano, dal quale ci si aspettava se non la vittoria quantomeno il podio.
Per qual che riguarda la generale guida ancora Contador, con ben 3'20'' su Nibali, seguito ad un secondo da Anton. Quarto a più di 4' Scarponi, seguito dal francese dell'AG2R Gadret a 5 e 23. Dietro di lui per 14 secondi un invisibile ma sempre presente Sivtsov, dell'HTC. A più di 6' Menchov, Dupont, Kreuziger e Arroyo.
Domani si arriva sul Gardeccia, dopo Giau, Fedaia e 5500m di dislivello totali. Dopo il leggero segno di cedimento, rispetto ai domini dei giorni scorsi, di Contador domani potrebbe essere l'ultima possibilità per cercare di riaprire un Giro che sembra francamente chiuso.

2 commenti:

  1. Bel articolo! Concordo che domani potrebbe essere davvero l'ultima chance per riaprire un giro che sembra ormai stabile nelle mani di Alberto Contador, che anche oggi nonostante la vittoria di Anton (veramente bravo!), ha dato l'ennesima sberla a Nibali e a Scarponi. Un bravo va comunque al siciliano che ha cercato di lottare fino all'ultimo con lo spagnolo, stavolta si può davvero dire che ha fatto davvero il possibile se non di più
    Invece voglio fare i complimenti a coloro che sono riusciti a rovinare una tappa che poteva tranquillamente entrare nella storia del Giro, per farvi capire il mio pensiero riporto ciò che era scritto su uno striscione "Se del Crostis avevate paura potevate stare in pianura". Che rabbia e che rammarico per una tappa che è stata bella ma che poteva esserlo ancora di più

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  2. Il malumore anche tra gli addetti ai lavori è palpabile. A quanto pare le ragioni son state prettamente politiche, quindi non voglio entrare in faccende che mi schifano...

    @andrea: guarda la mail!! ;)

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