mercoledì 11 maggio 2011
Si riparte..
Due giorni di dolore, di lacrime. Di sofferenza. Ma anche di affetto, di passione. Due giornate per lui, Wouter. Lui che ci ha lasciati facendo quello che più amava. La corsa si è fermata. Una tappa solo per non dimenticare, un unico protagonista. Ma tante comparse: il gruppo, che ha pianto facendo la cosa che sa fare meglio, pedalando; quella pedalata che trasmette emozioni, tante e forti emozioni; la squadra, coloro che gli stavan più vicini, sempre; coloro che han sofferto di più. I primi a tagliare il traguardo, ma senza guadagnare tempo, solo per il ricordo; Tyler Farrar, il migliore amico. In prima linea con i Leopard, a piangere, a dirotto, con gli occhi, con lacrime vere che sferzavano il cuore di milioni di appassionati. Il pubblico, che ha voluto salutare per l'ultima volta il giovane belga tragicamente scomparso. Oggi si è il giorno della rinascita, come prima, ma con qualcosa in più: il 108. Paolo Bettini, stamani, al foglio firma riempie quella casella lasciata vuota da Weylandt: "Sempre con noi". Questa è la grande famiglia del ciclismo, unita nella gioia e nel dolore. Si riparte con 9 corridori in meno: la Leopard e Farrar lasciano, non ce la fanno. 198km da Piombino a Orvieto, con lo sterrato. Passione. In fuga dalla mattina Kholer, che arriva ad avere fino a 12' di vantaggio. Su uno dei tratti in sterrato ci prova Gadret, con Weening: riescono a prendere una quarantina di secondi sul gruppo con tutti i migliori, e raggiungono Kholer. Gadret, che punta ad una buona posizione in classifica, chiuderà a 58'' dal vincitore. L'olandese resiste sullo strappo finale, dove scarponi prova un attacco ma senza riuscire a fare la differenza. Sarà comunque lui tra i big a uscirne meglio, come forma presunta. L'olandese resiste e porta a casa la vittoria con 8'' sul gruppo con tutti i migliori, eccezion fatta per il già citato Gadret, Machado(problemi meccanici) e Di Luca, che arriverà a 7' senza sellino. Domani altra tappa mossa, prima di Montevergine, la prima vera salita del Giro. Sempre con un preciso numero nel cuore, 108.
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