1) Per iniziare: il ricordo più bello della tua carriera?
Risale all'estate 2005, categoria allievo quando dopo una gara di preselezione ho partecipato alla manifestazione EYOF, olimpiadi giovanili,eravamo tre italiani, dove si correva una cronometro (3 Ulissi Diego), una corsa a punti e una gara in linea su strada, entrambe vinte da me. Mi sono rimaste nel cuore perché se vogliamo, nel loro piccol, mi hanno segnato la carriera: il ct dell'Italia per quella trasferta era Paolo Slongo, che tuttora alla liquigas Cannondale e' la persona più importante e un punto di riferimento per la mia carriera; mi hanno lasciato un'emozione interna pazzesca, perché erano proprio come un Olimpiade vera e propria, vestiario del coni, tutti gli sport nello stesso villaggio olimpico, cerimonia di apertura e cerimonia di chiusura...insomma forse e' anche questo il motivo per cui tengo molto alle olimpiadi in generale e a Londra 2012 in particolare. Ho capito il valore di questa manifestazione, e poi in quell'occasione ho instaurato un rapporto di amicizia con Diego Ulissi, tutt'oggi mio gran amico in gruppo!
2) Una carriera divisa tra strada e pista, come la vivi?
Mah la mia carriera e' la carriera del ciclista quindi più che una divisione tra strada e pista io la definirei un'alternanza. Comunque direi che la vivo proprio bene, pratico tutto l'anno allenamenti per l'attività su strada con un uscita a settimana sempre in pista e nelle settimane di avvicinamento all'appuntamento importante su pista, faccio lavori specifici in pista, senza tralasciare la strada. Durante la stagione in strada vado cmq in pista per fare ritmo e mi viene molto utile poi nelle volate. L'inverno invece e' molto più pista, facendo pero' anche le uscite lunghe su strada per il fondo! I mesi che le due attivita' si sovrappongono sono gennaio febbraio e marzo ma li gestisco molto bene, non sacrificando niente nè di una nè dell'altra!
3) Dopo 2 stagioni e mezzo da dilettante sei passato pro con la Liquigas, e hai ottenuto subito sette vittorie: un bell’inizio! Com’è stato il passaggio?
Il passaggio e' stato strano, nel senso che ho fatto fino a fine marzo il dilettante per lanciare una squadra la Marchiol del tutto nuova e dopo 3 vittorie da dilettante e dopo il mondiale in pista sono passato con la Liquigas, ambiente che già conoscevo perché sono cresciuto sempre sotto il loro occhio e sotto la loro collaborazione. Debutto fissato per il giro di Turchia, con una squadra giovane e con me unico velocista quindi prima trasferte e prime possibilità da sfruttare, dopo qualche piazzamento ecco che subentra anche il destino e con un po’ di fortuna era nel posto giusto al momento giusto: deraglia il treno di Greipel HTC e a me tocca la volata, un po’ discussa con Visconti ma poi subito tutto a posto. Non potevo debuttare in miglior modo. La trasferte successive ho sofferto molto il passaggio, in California sono tornato a casa dopo 6 tappe con le ginocchia KO e molti dubbi per la testa, ma la seconda parte di stagione e' stata fondamentale: dopo un ritiro in altura, sono migliorato in salita e soffrivo molto meno, e quando mi davano il via libera sfruttavo qualsiasi occasione e sono arrivate le altre due vittorie fantastiche al Pantani e in Belgio. Se non dovevo tirare le volate a Chicchi (fondamentale nell'insegnarmi il mestiere) o a Guarnieri, partivo con la mentalità da leader e solo per vincere! Quest'anno ancora di più senza Chicchi e Bennati non potevo deludere e mi sono caricato di responsabilità che per fortuna non soffro e via, ho riconfermato quanto fatto vedere nel 2010.
4) Quest’anno altri 4 sigilli(intervista del 19 Agosto, ndr). Come valuti questa prima parte abbondante di stagione?
Quest'anno mi sono preparato bene per essere competitivo subito e così e' stato, sia per dare serenita' alla squadra che per iniziare bene per me stesso. Dopo il debutto in Australia sono arrivate le vittorie di Donoratico e India, poi mi sono concentrato sui mondiali pista ed e' arrivato quell'argento mondiale che un po’ ancora ora mi scoccia ma sono consapevole che e' un gran risultato! Subito dopo i mondiali sono andato a fare esperienza in Belgio alla 3giorni di De Panne e in extremis il giro delle Fiandre, e direi che fino a quel punto tutto e' andato secondo i piani. Dopo lo stacco di aprile pero' una caduta in Turchia mi ha messo fuori dai giochi per tutto maggio e giugno, li sono stati mesi difficili, ma ho pensato a preparare il ritorno e dopo le fatiche del rientro in Lussemburgo e' arrivata la vittoria in Slovenia, poi un po’ di pista e la vittoria alla sei giorni delle rose con Guarnieri hanno preceduto la quarta vittoria a Stresa al gp Nobili. Come vedi tutto un programmare, un alternare strada e pista, la stagione fino ad ora e' stata grandiosa, ora prima di affrontare un inverno pre- olimpico in pista, vorrei mettere la ciliegina sulla torta alla stagione strada e partecipare al mondiale strada a Copenaghen....vedremo!
5) Un Giro del Colorado fantastico, con due vittorie e un secondo posto dietro all'apripista Oss. Fantastico! Cosa puoi dire? E come ti è venuto in mente di lasciare la vittoria all'amico Daniel e esultare come lui?
Si il tour dello Utah e' servito ad ambientarsi anche se mi brucia il secondo posto nella seconda tappa, il tour de Colorado sapevo di dover soffrire nei primi giorni ma l'ho fatto sapendo che poi avrei avuto le mie occasioni. C'e da dire che sono stato supportato da un big team, avere Basso che si sacrifica per te non e' da tutti! Con Oss c'e feeling, ci si intende con uno sguardo e come avete visto e' stato fondamentale nel pilotarmi in tutti i finali, come tutto il resto della squadra! Daniel e' uscito bene dal tour de france e sta andando veramente forte, e quando si va forte io sono del parere che e' giusto raccogliere i risultati: nell'ultima tappa appena abbiamo visto il finale ci siamo guardati e tutti e due abbiamo sorriso! Gli ho detto entra in testa all'ultima curva che ti lascio dieci metri e quel che succede succede! E così e' stato! Ha fatto veramente una gran volata, io ho solo dovuto controllare, dato che la mia maglia a punti era già al sicuro e avevo vinto due tappe! Per l'esultanza anche quella e' stata in suo onore, per rendere quel successo ancora più suo e quel giorno ancora più rock! E poi la foto e' venuta bene: gli americani vanno matti per queste cose!
6) E a fine settembre il Mondiale… ci pensi?
Certo che ci penso! Iil mondiale è nei miei pensieri già da un bel po', e sto facendo il possibile per arrivare nella migliore condizione e essere utile alla causa azzurra! Per me portare la maglia azzurra in giro per il mondo e' sempre un onore e mi da motivazioni, non voglio immaginare cosa voglia dire vestirla a un campionato del mondo su strada nella assuma categoria! Io cercherò di fare il possibile prima per meritarmi una delle nove maglie da titolare e poi ci penseremo!
7) Facendo un passo indietro: oro agli Europei U23 nell’Omnium e nella corsa a punta, ci pensavi alla vigilia delle corse?
Certo! Ero consapevole del fatto di essere appena sceso da un ritiro in altura e di aver vinto il g.p. Nobili Stresa solo 7 giorni prima, quindi la condizione era buona, e poi già da primo e da secondo anno under avevo vinto europei in pista, quindi non nego di essere andato là per vincere ogni corsa a cui partecipavo. L'inseguimento individuale l'ho fatto perché e' uno sforzo che devo imparare una specialità su cui devo lavorare in chiave olimpica, la corsa a punti sono salito con le migliori ambizioni ed e' andato tutto bene, il quartetto e' una specialità che ho dentro, e se no fosse per la caduta di uno degli atleti a meno di un km dalla fine sarebbe arrivata la medaglia, ma va bene capita. L'omnium e' stata una scelta dell'ultimo minuto quella di correrlo, ma si e' rivelata importante e ha dato i risultati desiderati ( vittoria sofferta rispetto alla corsa a punti). L'americana e' andata come e' andata, ci siamo fatti sorprendere da una coppia Svizzera che ha preso il giro e da li in poi e' stata una gara solo per il secondo posto, peccato!
8) Ho letto qualche giorno fa( il 5 Agosto) su Twitter che hai già segnato col bollino rosso una data: 5 Agosto 2012, le Olimpiadi. Ci stai già pensando?
Alle olimpiadi e' dall'inverno scorso che ci penso, o meglio e' da sempre perché già da piccolo le sognavo, ma da quando e' cominciata la caccia ai punti per la qualificazione olimpica e' diventato l'obbiettivo principale. Ci siamo adattati alle regole e abbiamo lasciato da parte corsa a punti e americana per lavorare a essere competitivo nell'omnium: ora sto metallizzando lo sforzo omnium dopo omnium, e anche ricercando la perfezione nei materiali con la collaborazione degli sponsor tecnici Cannondale per le bici, Rudy Project per i caschi, Fsa per i manubri, Mavic per le ruote, diciamo che non sto lasciando niente al caso. L'Olimpiade e' la massima espressione dello sport, molto importante per me!
9) Nel frattempo però c’è ancora un anno da vivere al top. Hai già dei programmi per la strada nel 2012? E rimarrai alla Liquigas?
Il mio futuro si sara' alla Liquigas Cannondale, loro mi hanno cresciuto, mi conoscono, mi fanno crescere e soprattutto mi appoggiano nel mio progetto strada pista. E’ un ambiente sereno e con un gruppo di ragazzi giovani forti e uniti...non posso chiedere di più! Per il 2012 non sappiamo ancora bene i programmi, sicuramente farò lo scalino di partecipare a molte più gare importanti, e un'altra cosa sicura sara' che i mesi di giugno e luglio saranno più orientati a lavorare per l'olimpiade, sempre mantenendo il fondo su strada. Per il resto credo che il programma gare a grandi linee lo decideremo appena finita la stagione in corso!
10) Se hai visto Ivan Basso dopo il Tour, come lo hai trovato? A sentirlo sembra determinato a tornare in Francia per vincere il prossimo anno..
Non ho corso molto con Ivan in questo anno e mezzo da professionista ma per quel poco che lo conosco sono sicuro che sta già pensando al Tour del prossimo anno: quando si mette in testa una cosa... Si salvi chi può! Al tour quest'anno qualcosa non ha girato per il verso giusto ma già a cominciare da qui in Colorado io credo che lui cerchi il riscatto per terminare al meglio una stagione impostata tutta sul Tour non andato come voleva lui!
11) Un ultima parola su Sagan da suo compagno: com’è?
Beh su Peter SAGAN c'è da dire subito che lui e' un fenomeno della natura, lui e' nato campione! E' uno di quei talenti che ne nascono uno ogni 10anni!Gli viene tutto facile, nonostante la giovane eta' ha la brillantezza e l'esplosività, e soprattutto una resistenza da fare invidia anche ai big del gruppo! Poi venendo dalla mountain bike lui con la bici ci gioca! Io lo conosco da quando ha messo piede in Italia da dilettante, è un amico che non si fa problemi a sacrificarsi (vedi Donoratico) nonostante sia consapevole di poter fare lui il risultato. E’ un ragazzo semplice e umile anche dopo i grandi successi di queste due stagioni!
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