Certo, la Supercoppa è andata al Milan, ma dall’altra parte di Milano Moratti e soci possono ritenersi soddisfatti. Il progetto Gasperini non puntava a questo trofeo, posizionato in una data assurda del calendario, per non compromettere il resto della stagione. Conferma arriva dal fatto che, dopo la Copa America, solamente due sudamericani sono stati richiamati per giocare: Julio Cesar, per l’infortunio di Castellazzi, che altrimenti sarebbe stato titolare, e Javier Zanetti, chiamato in extremis per un altro infortunio, quello di Nagatomo. Agli altri, seppur titolarissimi, sono stati concessi giorni di riposo, essenziali per poi riprendere gli allenamenti avendo smaltito le tossine di una lunghissima stagione, iniziata ad Agosto scorso con due supercoppe, che ha visto un sovraffollamento del calendario della squadra nerazzurra anche a causa del Mondiale per Club. Se aggiungiamo che durante l’ultima pausa estiva si era disputato il Mondiale FIFA la ricetta della fatica massima è pronta. Mancano comunque Lucio, Maicon, Cambiasso e il Principe, Diego Alberto Milito. Considerando anche la non più giovanissima età dei 4 citati, lo stop sembra un ottima idea dell’ex allenatore del Genoa, che non ha neppure potuto contare sul giovane talento Coutinho, atteso quest’anno al salto di qualità, che ha puntato con decisione sugli altri obiettivi stagionali, in primis riportare lo scudetto tricolore sulla maglia dell’Inter, come i tifosi erano abituati nell’ultimo lustro.
Partiamo del primo tempo: la squadra ha mostrato di esserci, nonostante il modulo profondamente rivoluzionato rispetto agli ultimi utilizzati e i nuovi innesti, fra tutti spicca Alvarez che ha mostrato di poter dare un buon contributo ai compagni , e di poter tornare a essere quantomeno una parente stretta della dominante squadra in grado di vincere tutto allenata da Josè Mourinho. Il gioco espresso era buono, e nonostante qualche piccolo errore fino al gol aveva dominato i più collaudati giocatori del Milan, squadra al completo già al secondo anno di gestione Allegri. Il gol è arrivato su punizione, ma la fase di gioco offensiva, nonostante un poco ispirato Samuel Eto’o, girava alla grande, con un ottimo apporto del giovane Obi, che già lo scorso anno buttato nella mischia da Benitez aveva mostrato di avere ottime qualità e potenzialità fisiche invidiabili. Il gol è firmato Sneijder, su punizione, ed era stato proprio l’olandese il più frizzante fino a quel momento. E fino al 45’ si limita ad amministrare contro una squadra che ha difficoltà ad imporre il proprio gioco.
Nella seconda metà di gare la musica cambia, e mentre i giocatori dell’Inter calano, gli avversari del Milan crescono di colpi, includendo di più gli attaccanti nella manovra. Si evidenziano così tutti i piccoli difetti nell’ingranaggio della difesa a tre, che era alla prima uscita ufficiale. Comunque non crolla, maèubisce due gol: il primo nasce da un’azione convulsa nella quale Robinho si trova il pallone tra i piedi dopo una serie di rimpalli, viziati da un quasi fallo di Gattuso, e riesce mettere i compagni in situazione favorevole per segnare, mentre il secondo da un lancio lungo di Abate che trova un Pato ispirato: il giovane brasiliano lascia partire un destro in diagonale dal limite dell’area che Julio Cesar devia sul palo; il più lesto nella ribattuta è Boateng, che può mettere la palla in rete indisturbato. Nessuna delle due azioni ha quindi evidenziato una schiacciante superiorità dei rossoneri.
Il gap è colmabile, basta limare quei piccoli dettagli che sono ancora in fase di studio ed elaborazione. Si attendono i rinforzi dei sumericani, che possono essere veramente importanti, ma rimangono delle gravi incognite:
-Sneijder: si vocifera di un suo passaggio quasi ufficiale al Man City di Mancini per 36 milioni di Euro. Al momento il cecchino di Utrecht sembra un perno chiave della squadra, e la sua mancanza si farebbe sentire. Al momento non sembra esserci una vera alternativa come regista avanzato, e almeno una parte, diciamo 20-25 milioni dovrebbero essere reinvestiti per trovare un giocatore di alto livello
-Eto’o: anche per lui si parla di una possibile cessione ad una squadra russa, con prospettive economiche più invitanti, ma di certo di minor prestigio.
Chiaro che con soli questi due dubbi Gasperini non può dormire sonni tranquilli. La dirigenza è attesa ad investimenti nel caso dovesse sfuggire uno, o due, dei campioni. Ma di questo passo gli interisti possono tornare a sperare.
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