la delusione di Bolt per la squalifica
La squalifica di Bolt apre le porte di un clamoroso oro mondiale e chiunque degli altri sette sprinter può aggiudicarsela. La spunta forse il più accreditato dopo Bolt, Yohan Blake, connazionale di Usain, che vince con 9.92 una finale piuttosto lenta e priva di grandi tempi. Il solo Blake scende sotto i 10 secondi con Dix secondo a 10.08 e l'eterno Kim Collins terzo ad un solo centesimo dall'argento. Solo quarto e permettetemi grande delusione il tanto atteso Lemaitre, che mai come quest'anno getta al vento la grande occasione di prendersi una medaglia mondiale.
Blake vince in rimonta superando solo negli ultimi 30 metri Dix e Collins, partito fortissimo e crollato nel finale. Ma per il rappresentante della piccola isola caraibica di Saint Kitts è comunque una grandissima gioia, perchè a 35 anni centrare un bronzo mondiale era una vera e propria utopia.
Si staranno mangiando le mani i due grandi assenti di questa finale: l'americano Gay e il giamaicano Powell, e proprio quest'ultimo avrebbe avuto la grande occasione per vincere quell'oro che manca nella carriera di un grande sprinter come Asafa
Capitolo Italia: la giornata per l'atletica italiana è nera, quasi nerissima se non fosse per le buone prestazioni di Marta Milani, che viene eliminata in semifinale nei 400m ma con il personale in una gara proibitiva per lei, e di Meucci nei 10000m che chiude all'undicesimo posto in una gara che vede il solito dominio africano se non fosse per il britannico Farah, che però è chiaramente naturalizzato.
Delusione dalla 20km di marcia con Schwarzer solo nono e con addirittura Giorgio Rubino squalificato. Non va meglio agli altri italiani impegnati in gara: subito eliminati Abate, Giordano Bruno e addirittura Chiara Rosa, solo quattordicesima nel peso.
Ma la giornata diventerà storica non solo per la squalifica di Bolt ma anche per l'impresa che Oscar Pistorius ha saputo compiere. Il quattrocentista sudafricano, amputato alle gambe fin da piccole e che corre con delle protesi in fibra di carbonio, centra un meraviglioso terzo posto in batteria e vola in semifinale. Oscar che sentiva assolutamente la pressione e che sapeva benissimo che tutto il pubblico giunto la mattina allo stadio era solo li per vedere lui non delude, parte con qualche difficoltà ma già dalla prima curva trova il giusto ritmo che lo porta al 45.39 che lo fa volare tra i primi sedici al mondo.
Entrare tra i primi otto è un'impresa, in una gara che ha visto la rinascita di Merrit dopo la squalifica per doping, ma il sudafricano ha detto che ci proverà, perchè sognare non costa nulla ed è già un grande miracolo poterlo vedere correre a questi mondiali.
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